Come trovare i blog giusti per recensire il tuo libro

Quando si entra per la prima volta nel mondo del bookstagram e del booktok è normalissimo sentirsi confusi e spaesati e non sapere come muoversi.
Come scegliere i blog e le pagine con cui collaborare al fine di promuovere il proprio libro?

Continua a leggere per scoprirlo!

Nell’ultimo periodo sto ricevendo, sia per mail che tramite le varie pagine social, tantissime richieste di collaborazione

Ciò mi rende felice, perché significa che tutti i contenuti che mi impegno a creare riescono a raggiungere le persone e addirittura a convincere degli autori a propormi il loro libro per una recensione

Però sapete qual è il problema che tutte queste richieste hanno un comune?
‼️sono quasi tutte fuori target‼️

Mi capita di ricevere tantissime proposte di lettura di libri che sono totalmente fuori dalla mia solita confort zone, ma proprio di libri che non saprei neanche COME recensire😅
Insomma, raccolte di poesie e romance non fanno proprio per me e non sono mai stati presenti su questo profilo, eppure me ne vengono proposti tantissimi🤧

L’articolo che vi propongo è dedicato agli autori, soprattutto a quelli nuovi sui social e che non sanno come muoversi o cosa prendere in considerazione prima di proporre una recensione ad un blogger

Ci sono tantissimi bei profili, ma secondo me per ottenere delle collaborazioni efficaci è necessario scegliere le persone giuste e che sappiano come lavorare bene 💻

Ovviamente non ci sono formule magiche che vi assicureranno delle collaborazioni felici, ma chiarirvi le idee su chi state cercano non potrà che aiutarvi✨

Ho sentito spesso lamentele da parte di autori che raccontavano di aver inviato copie e di non aver ricevuto in cambio una recensione [oppure una recensione negativa data dal fatto che il blog che ha accettato il libro non legge il genere di cui fa parte😅] quindi ricordate sempre di avere rispetto anche per la vostra opera e di non sminuirla regalandola a gente a caso. Purtroppo non tutti siamo brave persone.


INNANZITUTTO, GLI ERRORI DA NON FARE

1. Non prendere in considerazione i valori e i modi di fare delle pagine che si vuole contattare

2. Scrivere a persone che non conosci e che hai iniziato a seguire 3 secondi fa

3. Il messaggio copia-incolla uguale per tutti

4. Proporre il tuo libro ad una pagina basandoti solo sui numeri

5. Scrivere a pagine totalmente fuori dal genere della tua opera [come può una persona che legge e parla solo di romance apprezzare un dark fantasy?]

Ci sono tantissime persone che pur di avere una copia gratis accetterebbero qualunque libro [per poi far uscire una recensione negativa o non farla uscire affatto] dunque sta all’autore tutelare se stesso e il suo libro.

Scrivere e pubblicare è un vero e proprio lavoro e purtroppo ci sono tante persone che non lo capiscono, prendono la loro copia e poi spariscono nel nulla. Collaborare non significa ricevere una recensione a 5 stelle in cambio di una copia fisica, ma mettere in moto un meccanismo di scambio tra blogger e autore.
Il rispetto, da entrambe le parti, è la base per avviare delle sane collaborazioni.

Ecco i parametri che dovresti prendere in considerazione quando decidi di scrivere ad un blog per una collaborazione/recensione

• i generi che il blog tratta
• il modo in cui parla di libri
• il modo in cui interagisce con altri autori
• come risponde al pubblico
• come parla di altri libri/collaborazioni
• controlla se c’è una cartella dedicata alle collaborazioni con autori

Fatte queste azioni è già possibile capire quali blog possono essere giusti o meno per promuovere un’opera.
Ogni libro è a sé ed è destinato ad un certo pubblico, ma penso che potremmo essere tutti d’accordo che un profilo che parla solo di romanzi storici non potrebbe avere la giusta base per recensire un contemporary romance [e neanche il pubblico di questa pagina probabilmente apprezzerebbe].

Ci sono tante eccezioni e casi particolari [ogni persona ha i suoi metodi dopotutto!] ma uno dei consigli più grandi che penso di poter dare è di prendere del tempo per capire come un certo blog lavora.
Un commento o una risposta alla storia sono sempre una buona occasione per conoscere chi gestisce un blog e c’è dietro la pagina.

Se vi ostinate a scrivere messaggi impersonali e copia-incolla e a passare i giorni a spammare il vostro ebook nelle caselle mail di tutti i blog che trovate online, vi assicuro che i riscontri saranno pochissimi e rischierete anche di perderci la faccia.

Consapevolezza delle proprie azioni prima di tutto!

Curiosɜ di saperne di più sull’argomento?
Allora continua a seguirmi perché nelle prossime settimane ci saranno altri post dedicati!

Ci sono troppo scrittori?

Tutti, almeno una volta, ci siamo imbattuti nella frase “ci sono troppi scrittori e pochi lettori“. Ma la realtà è davvero questa?

Qualche settimana fa mi sono imbattuta nei post e nelle storie di alcuni blogger che esponevano le proprie lamentele sulla quantità eccessiva di libri pubblicati in Italia. Senza neanche doverci sforzare, possiamo capire che le “vittime” prese di mira in questa polemica erano proprio gli autori emergenti.

Accusati di intasare il mercato, di scrivere senza saper leggere, di sprecare carta per storie di cui il mondo non ha bisogno (e potremmo aggiungere molto altro), gli autori emergenti sembrano essere, almeno sotto questa prospettiva, il male del mondo.

Ma a questo punto, escludendo da questo ragionamento il self publishing che funziona diversamente, di chi è la “colpa” se gli editori decidono di stampare più del necessario?

Un libro è definito novità nei primi 90 giorni dopo la pubblicazione, dopodiché sia la promozione che tutto il resto passa in sordina.

Prendendo in considerazione i numeri di mercato del 2021, si è registrata una crescita molto ampia rispetto agli anni precedenti e che arriva al +16%.

Nel 2021 sono state pubblicate 85.551 novità a stampa, in crescita del 22,9% rispetto all’anno precedente. Gli e-book scendono a quota 49.313, in calo del 5,6% rispetto all’anno precedente, ma in crescita dell’1,1% rispetto al 2019.
(dati recuperati dal sito ufficiale AIE)

Sempre dall’Associazione Italiana Editori emerge che nel 2021 sono stati venduti 92 milioni di libri.
19 milioni di libri in più del 2020 (+25%).

Possiamo dire quindi che in base a questi numeri in crescita, anche gli editori si sentano spronati a pubblicare di più e ad offrire nuove possibilità anche agli autori meno conosciuti.

Ma quindi ci sono davvero troppi scrittori e pochi lettori?

Secondo me no.
Grazie ai fenomeni social, tanto criticati dall’élite letteraria, e ad alcune possibilità che sono offerte (soprattutto ai più giovani) anche il numero di lettori è in crescita.

Effettivamente il mercato è un po’ saturo, soprattutto per quanto riguarda alcuni generi o collane letterarie, e si potrebbe fare a meno di stampare alcuni libri. In un’epoca in cui tutti gli scrittori puntano ai grandi marchi, è inevitabile non avere un contrasto fra qualità e quantità.

Inevitabilmente ci saranno dei libri che non raggiungono le aspettative e rimarranno a prendere polvere nei magazzini, ma la verità non è che ci sono troppi scrittori.

E la verità non è che ci sono pochi lettori. Ci basti pensare a libri che in poche settimane riescono a scalare le classifiche (e a rimanerci) grazie al “lavoro” di marketing svolto online o tramite i social.

Molto spesso il problema è che non si sa come, o a chi, proporre una novità.

Anche questo breve articolo dedicato alle Pillole di Editoria si conclude qui! Come al solito ricordo che alla fine della pagina troverai una casella dedicata alla newsletter, iscriviti se questi contenuti sono di tuo gradimento!

Quanto guadagna uno scrittore?

Tuttə in libreria girando per gli scaffali o osservando l’ultimo bestseller ci siamo chiesti almeno una volta quanto guadagna uno scrittore.

Se da un lato l’argomento scrittore-guadagno è ricoperto da un alone di mistero, in una realtà in cui chiunque ha la possibilità di pubblicare, scrivere non è definito un lavoro “vero”.

E quindi quanto guadagna uno scrittore?


Il guadagno di un libro è definito principalmente da due cose: prezzo di copertina e anticipo dell’editore, entrambi variabili.

→ con “anticipo” si intende l’investimento che l’editore compie alla firma del contratto. L’anticipo dei guadagni sulle royalties può variare da caso a caso, ma una volta versato è irreversibile (e quindi non restituibile anche se il libro vende meno del previsto)

Ma in numeri, quanto si guadagna?

Nel panorama editoriale odierno, sul prezzo di copertina un autore guadagna fra il 6% e il 10%.
Alcune, anche se poche, case editrici offrono invece contratti con percentuali così basse da arrivare al 4%, e ci sono poi le case editrici a pagamento che invece richiedono un investimento da parte dell’autore.

In base al contratto editoriale, possiamo anche distinguere vari tipi di royalties:

– royalties simmetriche → nel caso in cui la percentuale di guadagno non differisce fra l’edizione digitale e cartacea

-royalties assimmetriche → in alcuni casi la percentuale di guadagno sull’edizione cartacea è minore rispetto a quella digitale, che solitamente viene aumentata per compensare la differenza (anche se nell’editoria italiana non è molto comune)

– royalties a scaglioni → si tratta di una percentuale di guadagno anche abbastanza alta, quasi da sogno per uno scrittore, ma dipendente dal numero di copie vendute. Dunque più il libro vende, più la percentuale di guadagno resta alta. Ma nel caso di un libro che vende poco, come capita spesso agli esordi, il guadagno è davvero molto basso e penalizzante.

E ricordiamo inoltre che l’anticipo di cui abbiamo precedentemente parlato, oltre a dipendere dallo stato dell’autore (e quindi da se è già conosciuto o meno, se esordiente, se ha già un pubblico o se è un VIP) alcune volte non è versato tutto insieme ma a rate.

Ricapitolando in numeri

Facciamo un esempio con libro che ha prezzo di copertina 20€ e su cui sia stato dato un anticipo di 10.000€

→nel migliore dei casi, con le royalties al 10%, per ogni copia ci sarà un guadagno di 2€

→tenendo poi conto dell’anticipo, basta fare due calcoli per rendersi conto che prima di arrivare alle vere e proprie royalties, il libro dovrà vendere prima 5000 copie.

E aggiungo infine che solo il 4% dei libri pubblicati in Italia riesce a vendere più di 1000 copie.

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