Nuova uscita • “Bodhi – Cuore di ferro” di Azzurra Pasquali | Fantascienza

Dal 18 luglio è finalmente disponibile su Amazon “Bodhi – Cuore di ferro” di Azzurra Pasquali, un’autrice italiana davvero talentuosa che sono certa non deluderà le aspettative!

“Bodhi – Cuore di ferro” è il primo romanzo di una dilogia fantascientifica, continua a leggere per scoprire maggiori dettagli!

In un futuro non troppo lontano ciò che resta dell’umanità vive isolato all’interno del Bodhi: un’enorme residenza mobile costruita a imitazione del corpo umano.
Il mondo esterno è diventato troppo pericoloso e anche la vita all’interno del rifugio risulta sempre più difficile.
“Prima il Bodhi”. Questo è il motto che viene insegnato ai coloni fin dalla tenera età.
Il governo impone che il singolo si sacrifichi sempre e comunque per il bene comune, non sono concesse libertà o seconde occasioni. Chi non fa la sua parte viene condannato a morte senza possibilità di difendersi.
Nonostante i piani alti cerchino di far funzionare tutto alla perfezione, delle strane esplosioni minano la stabilità delle strutture e l’intelligenza artificiale che gestisce il Bodhi stesso invia messaggi ambigui ai suoi abitanti.
Tra manutenzioni rischiose, persone da salvare e segreti sussurrati tra i corridoi, saranno l’ex meccanico Nick, la specialista Inara e la giovane Sinapsi Ary a sfidare i limiti imposti da un mondo spietato per garantire la sopravvivenza dell’umanità.

Recensione “Fluum” di Giulia Birocci| YouCanPrint

“Mentre il fuoco ardeva, ogni speranza veniva spenta. L’Ade durò 240 ore.”

Fluum

Anna, una giovane donna dall’insolita bellezza, vive una vita anonima e senza emozioni, custodendo un inconfessabile segreto.

La mattina del 20 aprile 2089 viene scovata dall’UA5C, l’Esercito Unito dei Cinque Continenti, e prelevata contro la sua volontà.

Lucas, il sergente a capo della missione di estrazione, ha il compito di scortarla fino al campo di addestramento. Il suo obiettivo è stanare il segreto di Anna e rivelare il dono che la logora.

Da trentotto anni l’esercito veglia sulle vite di chi è riuscito a sopravvivere al giorno del massacro, il giorno in cui i Colonizzatori, venuti dal cielo con le loro navi aliene, hanno dato inizio allo sterminio.
Durante gli scontri che si sono combattuti, si sono contraddistinti i soldati più valorosi: uomini e donne dalle capacità sovrasviluppate.

Il governo militare cerca incessantemente queste persone, che vengono addestrate e mandate a morire sul campo di battaglia.

Sarà forse anche il destino di Anna? Inizia così il suo viaggio, un percorso interiore, pieno di difficoltà, paure e mancanze.

Dove solo la riscoperta forza in se stessa e l’amore la condurranno verso ciò che cambierà la sua vita e le sorti dell’umanità.

“Il progresso culturale e tecnologico si era fermato all’anno 2051 e noi sopravvissuti facevamo tesoro di tutto ciò che si era riuscito a preservare dal fuoco e dalla guerra”

Fluum



Fluum” è il primo romanzo di una trilogia distopica/post-apocalittica. Scritto da Giulia Birocci, è stato pubblicato dalla casa editrice YouCanPrint nel 2021.

Si tratta di un romanzo che conta poco più di duecento pagine, che personalmente ho trovato scorrevolissime e molto fluide.
Nell’ultimo periodo ho riscontrato diverse difficoltà a mantenere l’attenzione durante la lettura, quindi quando un romanzo ha queste caratteristiche e riesce a tenermi incollata alle pagine è sempre molto positivo.

Penso che l’idea iniziale del romanzo sia davvero ottima e infatti, l’ambientazione in un mondo futuro distrutto dagli alieni e in cui si tenta di dare un nuovo senso alla società, ha destato il mio interesse per questo libro.

Non riesco a capirne bene il motivo, forse l’ambientazione, ma questo romanzo mi ha trasmesso una sensazione già provata durante la lettura della trilogia di “Divergent“.
I momenti di climax, i personaggi e la curiosità mi hanno fatto venire la voglia di continuare a leggere e di sapere sempre di più.

Anche se ho trovato la narrazione molto interessante, la fase centrale della storia si concentra maggiormente sul lato romance della storia e sinceramente devo ammettere di non aver trovato questa parte poi così emozionante. Devo ammettere anche che a tratti stentavo a capire la protagonista e alcune sue scelte.
Ho decisamente preferito la parte finale, che narra momenti più adrenalinici e di cui volevo sapere di più!
Penso che se ci fosse stato un maggiore equilibrio fra questi due lati la lettura sarebbe stata perfettamente bilanciata, anche se come ho già detto, non mi è dispiaciuta più di tanto.

In questo primo libro abbiamo una prima “scoperta” dei protagonisti, e anche se capisco alcune scelte in vista dei romanzi che seguiranno, avrei preferito che fossero approfonditi un po’ di più.

Ad ogni modo però, tutti hanno dei tratti caratteriali molto evidenti, dettaglio apprezzabile che non li fa apparire anonimi.

Anche se lo sviluppo della storia si è dimostrato valido, non mi ha fatto impazzire la scelta di rendere la protagonista una “tuttofare” al primo colpo.
Pur se ne intuisco i tratti sfumati, non c’è una vera e propria crescita personale (o almeno non sono riuscita a percepirla) ma la protagonista riesce semplicemente a fare tutto subito con pochi sforzi.

Avrei preferito leggere di come si “sudava” alcune vittorie, perché nella realtà non tutto è facile subito e con l’immagine di lei che è stata data non sono riuscita proprio ad empatizzare.

Gli ultimi capitoli sono stati interessanti ma confusionari (in senso positivo). Hanno dato un anticipazione del futuro davvero molto particolare. La storia non si chiude del tutto e lascia ampio spazio ai libri seguenti.

Se cercate una lettura che possa intrattenervi perfettamente, questo libro fa decisamente per voi!

“Voglio insegnarti ad andare oltre la paura. Voglio insegnarti a creare ciò che noi chiamiamo fluum, un vero e proprio legame.”

Fluum

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Intervista all’autrice Gloria Grimaldi | Segnalazione  “Macchine di cristallo” | EdizioniLaGru

“Il mondo si divide in buone persone e cattive persone, non in buone donne e cattivi uomini, o viceversa.”

“Macchine di cristallo”

Italia, 1950. Una tra le moltitudini di piaghe colpevole di macchiare la società del tempo è l’abissale disuguaglianza tra donne e uomini. A detenere il potere sono le donne, le matriarche della famiglia e le figure di rilievo nel panorama politico. Gli uomini, di contro, subiscono i negativi effetti di una posizione di gran lunga inferiore e in alcun modo tenuta in conto. Andrea, ambizioso sognatore e immotivato ottimista, è sposato con Ada, donna fredda e poco avvezza a sentimentalismi di qualunque genere. La vita di Andrea subisce una svolta quando, senza alcun preavviso, incontra il vecchio amico Davide. Quest’ultimo è un ribelle per natura, un rivoluzionario che, a causa di una forte frustrazione derivante dalla società, nutre un profondo odio verso le donne. Innumerevoli sviluppi vedranno ogni singolo personaggio nella sua interezza, tra paure e debolezze, dando vita a un quadro raffigurante essere umani apparentemente diversi ma, nella realtà, uguali. L’intero significato della storia converge nel personaggio di Davide, la macchina di cristallo che finisce inesorabilmente per crollare in mille pezzi. La disputa in atto tra la donna e l’uomo si risolve nella coscienza di una semplice verità, alla quale nessuno vuole adattarsi. L’uguaglianza tra i due esiste nella loro stessa debolezza, in modo particolare di fronte al potere, che finisce talvolta per metterli al tappeto. Il potere, nelle mani di una donna, sarebbe meno nocivo? No. Il potere è deleterio in ogni caso, poiché ad usufruirne è sempre una mente, un corpo, un’intera macchina fatta completamente di cristallo e, dunque, fragile e incapace di mantenere il controllo senza lasciarsi sopraffare del tutto o, delle volte, senza finire in pezzi.

Ciao! Ti va di presentarti ai lettori che ancora non ti conoscono?

Ciao a tutti! Mi chiamo Gloria Grimaldi, ho 19 anni e vengo da Caltanissetta, in Sicilia. Mi sono diplomata al Liceo Coreutico della mia città e adesso studio Lettere all’università di Palermo. Amo il mare, il teatro e, come si può facilmente intuire, i libri. Mi reputo una ragazza solare, determinata e ambiziosa (i difetti facciamo che non ve li dico). Ho due migliori amici su cui so di poter sempre contare, i miei due cani. Per il resto, vivo una vita abbastanza
normale: studio, piango, ritorno a studiare. Un’altra curiosità su di me: non mi piace parlare di me.

Come ti sei appassionata alla scrittura e alla lettura?

Non ti so dire esattamente ‘come’, ma credo di sapere il ‘perché’. La scrittura, così come la lettura, sono sempre stati per me degli strumenti utili a esternare un mondo interiore che avrei altrimenti represso. Mi piace pensare che scrivo tutto ciò che non riesco a dire,
forse a causa del mio essere estremamente introversa e riservata.
Leggere, invece, mi ha aiutata a vivere quando non avevo il coraggio di farlo realmente. Mi ha aperto infiniti mondi, diversi modi di vedere le cose. L’idea di poter avere libero accesso a questa mole di storie meravigliose mi rincuora, come se queste rappresentassero
una sorta di porto sicuro al quale approdare nei momenti di difficoltà.

Come hai iniziato a scrivere? 

Ho iniziato a scrivere da molto piccola, poi ho smesso per diversi anni. Il mio primo “libro”, se così si può chiamare, aveva una trama terribile e un’imbarazzante quantità di errori grammaticali. Ricordo di averlo stampato su dei fogli A4 e di averlo fatto leggere a mia madre, fiera del lavoro che avevo svolto. Poi, crescendo, ho scritto qualcosa su Wattpad. Cancellavo sempre tutto, non mi sembrava mai ‘abbastanza’. Sapevo che, se avessi tentato, avrei sicuramente fallito. Non ho scritto per un bel po’ di tempo, poi ho ripreso a farlo
con questo romanzo. Ho capito quanto fosse importante per me scrivere, quanto ne avessi bisogno.

Com’è nata la tua storia?

La mia storia è nata dopo la lettura di un libro, ‘Una stanza tutta per sé’ di Virginia Woolf’. Leggendolo, qualcosa dentro di me si è accesa.
Non so bene come spiegarlo, ma è come se fosse stata l’autricemstessa a invogliarmi a scrivere. È come se mi avesse detto: “Vai! Fallo!”. Non è mai successo, non nella realtà, ma nella mia testa è andata più o meno così. Sarò sempre grata di aver letto questo
libro, perché è stato grazie a lui che ho scritto il mio!

Cosa vuoi trasmettere con la tua storia? 

Spero che le persone possano rivedersi nelle mie parole e sentirsi capite, credo sia questo il fine principale di ogni libro. Non mi aspetto che qualcuno, dopo averlo letto, cambi la propria mentalità e le proprie idee. Nel mio piccolo, però, spero di lasciare anche una minuscola traccia nel cuore di quel qualcuno. Il messaggio che mi premuravo di mandare, credo sia evidente, è un messaggio di uguaglianza. Comprendo quanto il totale raggiungimento di essa
possa apparire come un’utopia, ma io ci spero.

Hai altri progetti nel cassetto per il futuro? 

Assolutamente sì! Come ho detto, scrivere è una necessità e perciò ho intenzione di continuare a farlo. Attualmente, sto lavorando a un altro romanzo. Parlerò di qualcosa di cui sento di dover parlare e che, purtroppo, accomuna un po’ tutti noi.

Andrea tirò un sospiro e continuò: “Non riesco più a scrivere. Per tutta la vita ho creduto che fossimo separati da una differenza abissale e che davvero non potessimo farci nulla. Ho creduto che, per qualche strana ragione, si nasce e si deve poi vivere per quel che si è nati, senza mai doversi interrogare sul perché lo si stia facendo. Per tutta la vita ho creduto di essere così piccolo in confronto alla tua grandezza. Ti ammiro e sono certo che anche tu nutri sentimenti nei miei confronti. Nonostante questa grande ammirazione, però, non voglio più convincermi di essere piccolo in confronto alla tua grandezza, né pensare che qualcun altro lo sia. Quello che voglio dire è: perché mai abbiamo tutti quest’insaziabile smania di dar prova di essere i migliori e di avere qualità che indubbiamente gli altri non possiedono? A questo punto, credo sia nell’indole di ogni essere umano voler dimostrare a ogni costo la propria indiscutibile superiorità, così tanto che, quando qualcuno gli nega questo diritto, egli si infuria e dichiara guerra. Ada, dove ci ha portati tutto ciò? Dove siamo arrivati? Quanto inutile dolore, quante incredibili sofferenze dobbiamo ancora subire prima di capire che io e tu, tu ed io, non siamo nient’altro che persone.”

“Infine, mi dice anche che devo smetterla di tormentarmi per tutte quelle persone che non ce l’hanno fatta, che è così che vanno le cose e che devo accettare il fatto che noi tutti siamo deboli. Mi dice che se, se non maneggiati con cura, alla fine finiamo per romperci, per andare in mille pezzi, proprio come delle macchine di cristallo.”

“Macchine di cristallo”

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Recensione “I nostri cuori perduti” di Celeste Ng| Mondadori

“Ognuno può scegliere, Noah, se ripete gli stessi errori di chi l’ha preceduto, o se prendere una strada diversa. Una strada migliore.”

“I nostri cuori perduti”

Bird è un ragazzino di dodici anni che vive a Cambridge, Massachusetts, con suo padre, un ex linguista ora impiegato nella biblioteca universitaria di fronte a casa. Sua madre, Margaret, una poetessa di origini cinesi, li ha abbandonati quando lui aveva solo nove anni in circostanze misteriose, dopo che una sua poesia è diventata il manifesto dei dissidenti contro le leggi in vigore. Leggi autoritarie, volte a preservare “la cultura e le tradizioni americane”, a bandire i libri o le forme d’arte non allineati, e a “ricollocare” i figli dei soggetti sovversivi. In questo clima di paura, Bird sa che non deve fare domande; è cresciuto rinnegando sua madre e le sue poesie, ma quando riceve una lettera al cui interno c’è un foglio cosparso di minuscoli gatti disegnati, capisce che si tratta proprio di un suo messaggio in codice. Inizia così l’affannosa ricerca per ritrovarla. Partendo dalle storie che lei gli raccontava da piccolo, attraverso una rete clandestina di bibliotecari che aiuta le famiglie dei bambini rapiti, Bird approda a New York, dove un estremo atto rivoluzionario può cambiare il futuro per sempre.


“I nostri cuori perduti” è un romanzo di Celeste Ng, portato in Italia da Mondadori e pubblicato di recente, proprio il 12 ottobre 2022.

Ho avuto occasione di leggere questo libro grazie ad un review party organizzato dalla mia carissima Silvia (su IG la trovate come @_acourtofshadowbooks_ ) che ringrazio per avermi inclusa anche in questo evento!

Ambientato in una realtà distopica, questo libro non è stata per me una lettura facile da affrontare.

Non fraintendetemi! Mi è piaciuto molto, la penna dell’autrice è super scorrevole e invoglia tantissimo a continuare, la storia è molto interessante e non vi ho trovato nessun difetto fastidioso.

Cosa mi ha spezzata quindi?
Le tematiche trattate.

All’inizio non lo avrei mai detto, perché non avevo ben capito a quale lettura stavo andando incontro, ma…

Immaginate di vivere in una realtà in cui l’essere diversi non è accettato?

Questa lettura mi ha trasmesso proprio la sensazione del sentirsi in gabbia. È stato qualcosa di terribile e incredibile.

Durante la lettura, come è facile immaginare, sono trattati temi importantissimi (oggi più che mai) come il razzismo

Come vi sentirete in una realtà in cui la società è creata “a stampino” e per ogni minima devianza potreste trovarvi la polizia alle calcagna?

Nella società in cui il protagonista vive, tutto è controllato dalla PACT, e chi non rispetta le regole del regime viene cacciato dalla società o fatto fuori. Ogni comportamento ritenuto “sbagliato” viene immediatamente soppresso, la libera espressione è inesistente.

Ma come un ogni situazione restrittiva c’è sempre chi prova a ribellarsi e il motto delle persone contrarie alla PACT è proprio “Ridateci i nostri cuori perduti”.

Ma cosa sono questi “cuori perduti”?

Ci ho pensato lungo tutta la lettura, e dopo aver concluso sono arrivata alla mia conclusione.

I cuori perduti sono le persone innocenti che non hanno mai smesso di credere.
Credere in cosa?

In un mondo migliore, in un mondo in cui sentirsi liberi e non minacciati costantemente. In un mondo senza un regime che forma i suoi cittadini con uno “stampino” uguale per tutti.

Mi ha spezzato il cuore quando poi si è parlato dei bambini ricollocati dalla PACT.
Come si può accettare che creature di tale innocenza diventino vittime di un sistema?

In questo libro, tutti i figli dei “ribelli” o delle persone non ritenute adatte ad essere genitori o a crescere figli secondo gli standard del sistema vengono strappati alle loro famiglie e diventano automaticamente proprietà del regime, che liberamente li sposta da una famiglia all’altra finché non smettono di essere potenziali problemi.

In sintesi, una lettura che fa riflettere che non si dovrebbe affrontare a cuor leggero. Se deciderete di intraprendere questa lettura, fatelo al momento giusto perché dovete assolutamente cercare di capirla fino in fondo.

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Recensione “Onda Ribelle” di Eva Battiston| BookaBook

“Era stato quello l’inizio della voragine che aveva inghiottito ogni diritto. Tutto era partito dalla volontà del popolo. Dalla paura.”

“Onda Ribelle”

Una nazione governata da un regime totalitario, in cui la libertà di pensiero è solo un ricordo: questa è la Mendelia. Un luogo in cui non c’è spazio né per il dissenso né per le forme di aggregazione. Tutto sarebbe perduto se non ci fosse l’Odel, un’organizzazione clandestina che mira a contrastare il potere dal basso. Nella capitale, un gruppo di giovani, la squadra 7, si ingegna di continuo per opporsi ai piani del regime. Sono ragazzi molto diversi tra loro, ma che condividono lo stesso bruciante desiderio: il sogno di un futuro differente, in cui la libertà torni finalmente nel loro paese.


Onda Ribelle” è il romanzo d’esordio di Eva Battiston, pubblicato nell’aprile di quest’anno con la casa editrice BookaBook.

Dalla casa editrice è stato catalogato nella narrativa generale, ma si tratta di un distopico ambientato in un mondo simile al nostro ma molto più tecnologico ed evoluto.

Purtroppo avevo questa collaborazione in lista da un po’ ed ha aspettato davvero una vita! È stata una delle letture sfortunelle che avrei voluto concludere prima, ma per me non sempre la lettura è stata normalità negli ultimi mesi…

La storia è ambientata a Mendelia, un paese simile al nostro ma sotto una dittatura totalitaria, in cui la libertà è un miraggio troppo lontano per i suoi abitanti.
Vi siete mai immaginati come sarebbe vivere in un paese in cui non c’è nessuna possibilità di sentirsi liberi?

Come spesso accade, sono i giovani a conservare dentro di loro la speranza di un futuro migliore o in cui semplicemente sentirsi liberi da un regime che li opprime, quindi un gruppo di ragazzi dà il via alle prime ribellioni per spodestare il sistema, che sembra volersi fare sempre più pesante e oppressivo.

A questo proposito ho trovato il titolo davvero molto evocativo e di sicuro azzeccatissimo per il significato che il libro vuole trasmettere.
“Onda ribelle” rappresenta in modo astratto un’onda, che da lontano può sembrare inoffensiva e di poca importanza, ma che lentamente raccoglie forza e diventa sempre più aggressiva appena si avvicina, per poi scagliarsi con foga verso la riva che la trattiene.

Nonostante le storie con troppi personaggi solitamente mi confondano un po’, questa volta non ho avuto difficoltà a seguire la narrazione. I sette protagonisti che ci sono presentati sono tutti diversi fra loro, e anche se avrei voluto conoscerli ancora meglio ho apprezzato molto il loro sviluppo e la maturità dimostrata lungo la storia. Però ho trovato affascinate che nonostante le loro diversità e difficoltà siano riusciti a dare il loro meglio per una causa importante.

Negli ultimi anni mi è capitato spesso di leggere distopici, e anche se non è il mio genere preferito in assoluto lo apprezzo molto! Proprio perché conosco i “pezzi grossi” di questo genere, finalmente posso dire che l’universo letterario in cui è ambientato è molto originale e per niente simile ad altri libri super conosciuti.

Poi, come l’autrice ha più volte detto, l’ispirazione è tratta dal nostro modo e dagli eventi storici che lo hanno sconvolto. Di certo una scelta audace, ma che ha dato una sorta di completezza alla storia.
E devo aggiungere che visiti i più recenti eventi, ho sentito questa narrazione davvero molto vicina. Di sicuro questa lettura non vi lascerà indifferenti.

Come ho già detto, tra un motivo e l’altro mi sono portata avanti questa lettura per un po’. Non ho trovato i capitoli pesanti o noiosi, ma (forse anche per eventi personali che non sto qui a raccontare) non mi sono sentita del tutto coinvolta o spronata a divorarli. Ad ogni modo però leggere non è stato un “obbligo” e in realtà devo ammettere che è stato piacevole anche se un po’ lento. Ogni tanto ci vogliono libri del genere da cui essere coinvolti in pieno!

L’evoluzione della storia è stata davvero interessante, alcune cose le avevo intuite o me le aspettavo, ma leggerle è stata davvero una sorpresa!
Poi sento di dover aggiungere che la penna dell’autrice mi è piaciuta molto! Lo stile non risulta pesante o prolisso, va giusto al punto senza perdersi in fronzoli o in giri di parole eccessivi che distraggono soltanto!

E devo aggiungere che si tratta di una storia bella concentrata! In ogni capitolo si scopre qualcosa o accade qualche evento interessante, e sono stata super contenta di non incappare in paragrafi allunga-brodo (che nel mio caso avrebbero solo peggiorato la situazione dato che sono già in bilico).

Tutto sommato (tenendo da parte le disavventure) è stata una bellissima lettura, che è riuscita a farmi emozionare e soprattutto a lasciarmi qualcosa. L’ispirazione storica fa di sicuro riflettere e pensare su tutte le notizie dal mondo che riceviamo ogni giorno, e in un certo senso mi ha dimostrato che alcuno eventi non possono (e non devono) rimanere ignorati da tutti o del tutto estranei a noi stessi.

“Se non era stata travolta dalla disperazione lo doveva anche alla scrittura: i libri erano stati per lei un salvagente in quel mare in burrasca che minacciava di afgogarla e che aveva acuito la sua già spiccata sensibilità.”

“Onda Ribelle”



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