“La corte di rose e spine” è uno dei primi libri che ho scoperto (e acquistato) grazie al bookstagram e alla mia attività di blogging.
Non smetterò mai di dire quanto sia fantastico scoprire nuovi libri attraverso i social, e questo è uno dei motivi che mi spinge ad andare avanti da quando ho scoperto il mondo dei social.
Per chi non la conoscesse (ma in che senso non l’avete mai vista?!) lascio qui la trama del libro:
Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell’istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l’arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.”
Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L’animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge “ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita”. Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l’allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende.
È una saga su cui si è parlato e riparlato: ci sono i non-fan del fantasy che lo hanno letto e hanno detto che è un libro bellissimo, ci sono gli amanti del fantasy “puro” che dicono che è una presa in giro.
C’è chi invece “legge un po’ di tutto” e dice che è trash, chi invece dice che non è un libro adatto al target a cui si riferisce e chi dice che è questa autrice costruisce solo castelli sulle nuvole fatti male.
Ma ovviamente c’è anche chi è statə prontə a riversare tutto il proprio amore su questi libri.
Insomma, è una saga sulla quale ne sono state detti di tutti i colori.
Ci tengo a dire che questa mia recensione arriva in seguito ad una rilettura.
La prima recensione ha preso posto direttamente su IG, ed è lì che la trovava ancora, ma prima di riportarvela, cominciamo dall’inizio:
Ad agosto 2020 sono partita alla ricerca del cofanetto di “A court of thorns and roses” in inglese, quello bello nella vecchia edizione, di cui mi sono letteralmente innamorata.
Ci ho messo un bel po’ di tempo per trovarlo ad un prezzo che non comprendesse anche la vendita di un organo vitale, ma ogni volta che guardo queste edizioni nella mia libreria capisco che ne è valsa davvero la pena.
Ho deciso di acquistare l’edizione inglese per diversi motivi, primo fra tutti il fatto che la traduzione dell’edizione italiana non è fatta bene.
Su questo libro, ci resta solo da sperare che il Drago della Oscar Vault in uscita questo ottobre (comprendente i tre romanzi insieme + la novella non ancora tradotta) comprenda ANCHE una nuova traduzione e non SOLO la novella seguente alla trilogia, “A court of frost and starlight”.
Piccola riflessione: sui social la casa editrice ha alzato un piccolo polverone di polemiche per il cover reveal della nuova edizione, prolungando questo “simpatico” scherzo per diversi giorni.
Alla fine di queste stressanti peripezie (roba che se fosse successo ad un altro autore si sarebbe scatenato un putiferio) è finalmente venuta fuori la “nuova” copertina… Che tanto nuova non è perché riprende semplicemente la grafica del cofanetto inglese.
Presto la vecchia edizione sarà fuori stampa, e chi acquisterà la nuova in futuro non si troverà solo con una traduzione pessima (se non sarà corretta) ma anche con una grafica poco originale.
Quindi sul punto di vista esclusivamente grafico, vi consiglierei di acquistare la vecchia edizione (che tanto brutta non è, e si avvicina più o meno alle grafiche originali).
Detto ciò, ho iniziato la prima lettura di “A court of thorns and roses” ad ottobre 2020, e l’ho conclusa a dicembre.
Ci ho messo un po’ perché è stata la mia prima lettura completa in lingua.
Dopo averlo finito, ne ero entusiasta, non ci avevo trovato nessun difetto e lo avevo letteralmente amato!
È stato un po’ triste concludere il primo libro, come lasciare da parte dei vecchi amici.
Dopo la rilettura, credo di essermi affezionata ancora di più a questa saga.
Purtroppo avevo dimenticato alcuni eventi narrati, ricordavo nitidamente solo i primi 10 capitoli, gli ultimi 10 e alcuni eventi centrali.
Rileggere il libro, nonostante alcuni errori di traduzione, mi ha sicuramente aiutata a ricordare meglio gli eventi e a riordinarli.
Inoltre, qualche giorno prima della rilettura ho scoperto che “La corte di rose e spine” è un retelling de “La Bella e la Bestia”.
Questo mi ha sorpresa molto, perché durante la prima lettura non avevo notato alcuni dettagli del retelling che poi ho colto durante la rilettura.
Lo stile dell’autrice mi fa impazzire, mi piace molto il modo in cui gli eventi sono stati costruiti. Poi sono già molto affezionata ai personaggi, anche se non ho ancora ben compreso perché *chiunque* sbavi per Rhysand fin dalla sua prima entrata in scena.
Purtroppo per questa saga e per tutti i lettori che vogliono iniziarla, gli spoiler a riguardo circolano molto facilmente, per cui già prima di iniziare il libro in inglese ero a conoscenza di alcuni eventi.
È un vero peccato che ci sia una mancanza di rispetto tale da non avvertire neanche quando si vuole fare qualche spoiler (sui social soprattutto, è una cosa che non vedo accadere con altri libri), e si rischia di rovinare (e rovinarsi, per sbaglio) la lettura a tante persone.
Nel lasso di tempo che è passato fra la lettura in lingua originale e la rilettura in italiano, ho anche avuto modo di scoprire diverse curiosità riguardo il wordlbulding, la questione del retelling e i dettagli geografici e culturali a cui l’autrice si è ispirata, ed è stato un vero piacere ritornare in questo modo fantasy che trovo davvero familiare.
Sono davvero curiosa di leggere il secondo libro di questa saga, “Una corte di nebbia e furia”, anche se sono abbastanza indecisa su se leggerla prima in italiano e poi in inglese o viceversa.
Dicono che sia il libro più bello della trilogia, quindi di sicuro ho aspettative molte alte. Staremo a vedere cosa succederà!