Recensione “Il pianto della vite” di Rosanna Boaga

È notte, nella villa veneta dei Toso, in mezzo alle colline del prosecco. Antonio, giovane rampollo di una famiglia di imprenditori vitivinicoli, ha preso una decisione: se ne andrà da Col San Martino per andare a Parigi e farsi una vita senza la presenza opprimente dei suoi genitori. Prende quell’aereo che lo porta lontano, trova lavoro come cameriere e si innamora di una bellissima donna, ma il passato bussa presto alla sua porta: unavvenimento imprevisto lo costringerà a tornare a casa.Riuscirà Antonio a affrontare il suo passato? Cosa dirà a suo padre, che dal giorno della sua fuga non gli ha più rivolto la parola? Il giovane scoprirà a sue spese quanto coraggio serve per prendere in mano la propria vita e essere veramente felice. Un romanzo che scava nel cuore tormentato di un uomo alla ricerca della vera felicità, una storia d’amore potente che resiste nonostante tutto, il racconto della scoperta di un Dio che ti è amico.

“Il pianto della vite” di Rosanna Boaga è un romanzo edito da PAV Edizioni e uscito alla fine del 2021.

Sulla strada a metà fra la narrativa contemporanea e i grandi romanzi familiari che tutti conosciamo, si tratta di una lettura intensa e coinvolgente che ci porta a seguire la storia di Antonio, un giovane rampollo che decide di abbandonare la sua vita familiare in una villa veneta per cercare fortuna a Parigi.

Ma il passato lo raggiunge presto e lo costringe a tornare a casa per affrontare le conseguenze delle sue scelte.

La trama si dipana tra passato e presente, tra la famiglia e l’amore, fino a portarci alla scoperta di una dimensione spirituale che arricchisce la narrazione e regala un finale sorprendente.

La scrittura dell’autrice è elegante e coinvolgente, capace di farci sentire parte della storia e dei personaggi. Sento di consigliare questo libro a chi cerca un romanzo che tocca le corde più profonde dell’animo portando a riflettere sulla vera felicità.

Recensione “My killer vacation” di Tessa Bailey| Mondadori

Tutto quello che desidera Taylor, una giovane insegnante annoiata da giornate sempre uguali e senza sorprese, è trascorrere una vacanza esclusiva nella soleggiata Cape Cod insieme al fratello Jude, con in testa un unico pensiero: l’abbronzatura.

Certo, non può immaginare che a pochi minuti dal suo arrivo nella villa da sogno che ha affittato (e che, nota bene, le è costata anni di faticosi risparmi) incapperà in un cadavere con un proiettile conficcato in fronte.

No, questo non è decisamente nei piani. Né lo è ritrovarsi tra i piedi Myles, un rozzo ex detective e ora cacciatore di taglie, assoldato dalla sorella del morto per fare luce sull’omicidio e possibilmente catturare l’assassino.

Uno talmente pieno di sé da rifiutare, con aria infastidita, la gentile offerta di Taylor di dare una mano a risolvere il caso. Un atteggiamento inaccettabile, perché prima di tutto lei non è disposta a ricevere un no come risposta, inoltre ne sa a bizzeffe di omicidi visto che ha passato un’infinità di ore ad ascoltare podcast true crime.

E poi, chi meglio di una maestra di seconda elementare sopravvissuta all’insegnamento in tempi di pandemia può districare situazioni complesse al limite dell’impossibile?

Dopotutto, forse, la vacanza di Taylor non è rovinata come sembra. Anzi, chissà?, questa piccola deviazione rispetto ai programmi potrebbe portarle persino qualcosa di più interessante (ed eccitante?) del previsto, quel brivido che le manca da molto, troppo tempo nella vita.

“My killer vacation” è un romanzo rosa di Tessa Bailey arrivato di recente in Italia grazie a Mondadori, che ha deciso di dare un’occasione a questa storia molto attesa!

I trope principali di questo romanzo sono la vacanza forzata, age gap e grumpy x sunshine. Si tratta inoltre di una storia autoconclusiva che per altro si svolge in meno di una settimana.

La lettura di questo libro è stata super scorrevole poiché lo stile dell’autrice è davvero leggerissimo e le pagine sono letteralmente volate via una dopo l’altra! Inoltre quando una storia è ambientata in un arco temporale breve apprezzo questa leggerezza e fluidità che mi permette di vivere la storia al passo con i protagonisti.

Ad un certo punto il romance inizia ad essere accompagnato da una sfumatura mistery davvero inaspettata e che ho trovato ben fatta! Ha dato un po’ di pepe alla storia, portando qualcosa di nuovo oltre alla sola storia d’amore.

Per me è stata una delle migliori letture estive che potessi desiderare e ritengo questo libro perfetto per chi aspetta una buona lettura per intrattenersi sotto l’ombrellone o in una calda giornata.

Personalmente però sento di dover aggiungere che essendo una fan dello slow burn questa storia d’amore mi è sembrata un po’ troppo “veloce” (come ho già detto si svolge in cinque giorni circa) e dunque su questo punto di vista mi è sembrata un po’ irrealistica.
Inoltre ci sono anche diverse scene spicy e lascio qui questa precisazione perché so che non tutti i lettori le apprezzano!

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Libri di autori italiani da acquistare su Amazon

Ormai è una notizia più che nota: dal 20 giugno Amazon cambierà le tariffe di stampa di tutti i libri pubblicati con KDP per adattarsi ai nuovi costi dei materiali e della mano d’opera. In vista di questi aumenti, che si andranno a sottrarre dalle royalty percepite dall’autore, quest’ultimo può decidere se aumentare il prezzo del libro per mantenere gli stessi guadagni oppure lasciarlo uguale e guadagnare meno.

Questi aumenti non sono del tutto inaspettati dato che i costi ormai sono aumentati per tutto, ma a questo proposito prima del 20 giugno possiamo recuperare dei libri di autori italiani pagandoli meno o almeno permettendogli di guadagnere di più!

In è comune che le piattaforme di self-publishing apportino modifiche ai propri prezzi e politiche nel corso del tempo per rispecchiare i cambiamenti del mercato o per adattarsi alle nuove esigenze. Probabimente Amazon KDP ha deciso di apportare modifiche ai costi di stampa per i libri cartacei per ragioni legate ai costi di produzione, alla distribuzione o ad altri fattori. Queste modifiche possono variare ovviamente in base a fattori come il formato del libro, il numero di pagine, la qualità della carta e la regione in cui viene stampato e distribuito.

I MIEI CONSIGLI

1. WILD HUNT di AZZURRA PASQUALI

Che cosa sei disposto a sacrificare per tornare a casa?
Saeriel è un regno magico popolato da creature fatate. È un luogo di contatto tra i mondi, con i quali scambia la magia e l’energia che gli permettono di sopravvivere.
Quando una maledizione confina alcuni tra i suoi abitanti più potenti sulla Terra e isola il regno, Saeriel rischia il collasso.
Toccherà a Robin Red, guerriera dei berretti rossi, e agli altri componenti della Caccia Selvaggia esiliati nel mondo mortale, trovare e proteggere l’unica persona che potrebbe salvare Saeriel.
Quale sarà il prezzo che dovranno pagare per rivedere la propria casa?

2. NUMBERS di AZZURRA PASQUALI

Ci sono incontri che ti cambiano la vita.
Lo sa bene Aden, una Nomade abituata ad affrontare le insidie e i pericoli del viaggiare in solitaria.
Lo sa Felicia, in agguato tra le paludi, pronta ad affondare i suoi artigli dentro a un corpo umano.
Lo sa Dernia, con un numero tatuato sotto l’occhio e le mani che stringono ogni giorno le sbarre fredde della sua cella.
Lo sa Sven, lo straniero ombroso che farebbe di tutto per andarsene dalla prigione che è costretto a sorvegliare.
Lo sanno i fratelli Sirio e Fosco, in fuga verso Nuova Mantova accompagnati dai segreti che si portano dentro.

Sei vite che stanno per cambiare per sempre, tra città sconvolte dalle Guerre Climatiche e paesi dove il pregiudizio contro il diverso regna sovrano.
In un mondo in ricostruzione sei estranei dai destini intrecciati saranno obbligati a fare fronte comune per sopravvivere.

3. LIWARIA – LA SPADA DI DIAMANTE BLU di GIADA ABBIATI

Una falsa profezia distrugge la sua vita. Una spada di diamante blu rappresenta il suo riscatto.

Hilya è una mezzosangue e per le leggi di Liwaria non dovrebbe esistere, ma a renderla la minaccia principale del continente è una profezia: sarà lei a risvegliare i Senzaluce che un secolo prima hanno devastato Liwaria.

Sedici anni dopo la sua fuga, la spada di diamante blu lasciata da sua madre segna l’inizio del suo viaggio per guadagnarsi il riscatto. Quello che non sa è cosa si cela dietro la spada: può essere lei la salvatrice del continente, ma vuole diventarlo davvero per un mondo che la ripudia?
Ma attorno a lei si muovono trame ben più complesse: è la manipolazione ad aver distrutto Liwaria e affonda le radici in un passato ancora sanguinante, che cela drammi e persecuzioni di cui Hilya è solo l’ultima manifestazione.
In questa scacchiera spezzata, Hilya sarà costretta a percorrere la strada del riscatto per dimostrare che né profezie né dei possono determinare chi è l’eroe e chi il carnefice.
E soprattutto, che da sola non può compiere un viaggio da cui dipende il destino di Liwaria tutta.

4. OLTRE LE FIAMME di Filippo Rubulotta

Le fiamme alle mie spalle, che coprono il grosso tendone del circo, sono la mia salvezza.

Londra, dicembre 1890.

Il gelo invernale stringe la capitale britannica in una morsa di ghiaccio, non fosse che un muro di fuoco si innalza nella notte: il circo sta bruciando!

Vic sa di cosa si tratta e sa ammansire le fiamme. Le ruba alle lanterne, vede le persone e il mondo attraverso, ma quei segreti sono il motivo per cui cupi inseguitori lo stanno braccando. Tra le vie oscure della Londra vittoriana, solo l’accademia sembra mostrargli la via della salvezza… almeno per il momento.

L’accademia non è però vuota. Nick e Ben sono costretti a rimanere lì a passare il Natale. È l’occasione per Nick per distaccarsi dalle aspettative del padre assente e superare le barriere che lo hanno sempre diviso da una vita più spontanea. Almeno fino a quando i segreti delle fiamme non lambiscono anche lui e l’amico Ben, e Vic piomba in accademia a scombussolare l’aura di regole e serietà. La domanda è: nasconderlo o denunciarlo?

Indagare nell’oscurità, però, significa lasciarsi alle spalle la luce delle fiamme e fidarsi ciecamente di chi ti accompagna attraverso. Riusciranno i tre ragazzi a mettere da parte le loro differenze e a fidarsi l’uno dell’altro per fronteggiare la minaccia incombente?

5. COME IN ALTO COSÌ IN BASSO di Gee J. R. AMERY

Il primo volume della trilogia “Come in Alto, Così in Basso” narra dei furti delle reliquie di Cristo da parte di Lucifer, di un equilibrio che si spezza quando due membri del suo Concilio Ristretto entrano a far parte del progetto Thoctar e di una guerra civile per abbattere la dittatura di Lucifer.
Gli stessi trovano aiuto in alcuni Arcangeli, rompendo le regole del millenario Patto delle Anime che prevede la separazione tra i tre mondi: Paradiso, Terra e Inferno.
Tutto ciò provocherà un risveglio collettivo che porterà alla lotta per la libertà da qualsiasi imposizione.
Il libro parla della ricerca della libertà, dell’abbattimento di “etichette” imposte dall’alto, di poter essere e amare chi si vuole.
Perciò dimenticate le concezioni comuni di Paradiso e Inferno, di bene e male, e lasciatevi trasportare in questo mondo oscuro.

6. ZELDA di GEA PETRINI

Il mio gemello è morto. Non ho altra scelta, devo tornare in Canada e affrontare il passato. Una zia che odio, una migliore amica che ho abbandonato. Ma a Shadeville, la cittadina sul lago dove sono cresciuta, la morte di William è avvolta nel mistero. Mentre cerco la verità incontro lui, Colin.

I capelli spettinati, gli occhi rubati al fondale del mare, le mani di nodi e segreti.

Posso davvero fidarmi di lui?

Zelda è un paranormal romance autoconclusivo, primo romanzo della serie Shadow Girls, le Ragazze d’Ombra, storie che hanno come protagoniste ragazze del paranormale tra amore, passione, misteri.
I libri si possono leggere in maniera indipendente.

Shadow Girls, la verità si nasconde nell’ombra

Recensione “Dio di Illusioni” di Donna Tartt| BUR | Rizzoli

Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro eccentrico e affascinante professore di greco antico, che insegna al di fuori delle regole accademiche imposte dall’università e solamente a una cerchia ristretta di studenti. Un’élite di giovani che vivono di eccessi e illusioni, lontani dalla realtà che li circonda e immersi nella celebrazione di un passato mitico e idealizzato, tra studi classici e riti dionisiaci, alcol, droghe e sottili giochi erotici. Fino a che, in una notte maledetta, esplode la violenza. E il loro mondo inizia a crollare inesorabilmente, pezzo dopo pezzo.Una storia folgorante di amicizia e complicità, amore e ossessione, colpa e follia, un romanzo di formazione che è stato uno dei più grandi casi editoriali degli anni Novanta.

Se prima non avevo un libro preferito, ora posso dire di averlo trovato.
Ero da parecchio incuriosita da questo titolo, ma ho atteso mesi e mesi prima di acquistarlo e ogni recensione o parere che trovavo non faceva che attrarmi sempre di più verso questa lettura.
Non conoscevo la trama in modo super approfondito, ma mi è capitato spesso di trovare questo libro fra i consigliati per il “dark academia”, sia sul booktok che in altre recensioni.

“Dio di Illusioni” è un romanzo giallo/poliziesco di Donna Tartt, uscito nel 1993.

Personalmente adoro l’ambientazione del college, ancor di più quando è di élite e comprende personaggi misteriosi o un po’ grigi. Non riesco ancora a capirne il motivo ma i protagonisti di questa storia un po’ mi hanno ispirata e prima mai mi era successo che un libro mi influenzasse a tal punto da farmi prendere la vita in modo diverso.

Come già detto, siamo in un college nel cuore del Vermont e assistiamo all’entrata in scena di Richard: un giovane della California che vuole solo allontanarsi da casa anche se per più volte ha sbagliato strada. Mi ha affascinato il modo in cui l’autrice, nonostante la narrazione in prima persona, sia riuscita a farmi dimenticare di vedere la storia dal punto di vista di questo personaggio: delle volte anch’esso misterioso ma allo stesso tempo senza segreti. In alcuni punti mi è sembrato addirittura di non riconoscerlo, di vivere alcuni eventi in modo ancora più esterno e di non riuscire a capire assolutamente nulla di lui.

L’autrice ha descritto per me una storia affascinante, che ad altri lettori potrebbe anche sembrare noiosa o ripetitiva, ma che mi è sembrata grande e decadente allo stesso tempo, come nient’altro prima.
Il suo modo di scrivere e raccontare di un avvenimento che è chiaro fin dall’inizio mi ha stupita, resa sempre più curiosa e mi ha regalato delle emozioni che mi mancavano da tempo.

Pur avendo anticipazioni degli eventi futuri, Donna Tartt ha composto questa storia in modo così magistrale che mi sembra impossibile che un essere umano soltanto abbia potuto dare vita a qualcosa di così maestoso e grandioso.

Il titolo originale “The Secret History” è decisamente più concreto di quello tradotto in italiano, “Dio di Illusioni”, che invece è più astratto e comprensibile solo dopo aver concluso la lettura.

Da un lato però vi è appunto la storia segreta: si inizia con delle lezioni di greco, si va avanti con le amicizie e la vita studentesca e poi si va avanti fino ad un omicidio. Ansie, disagi e paure di essere scoperti. La storia segreta di come tutto è avvenuto: il chiaro sentiero che spiega ciò che è accaduto e perché, il come.

Dall’altro lato invece c’è il Dio di Illusioni, che è chiaramente Dionisio. La spiegazione astratta, le sensazioni e le emozioni di paura che affiorano pagina dopo pagina.
Ragazzi del college che sono ricchi, vivono una vita senza freni e che sotto un certo punto di vista potrebbero sembrare solo un gruppo di viziati ventenni alcolizzati. Ma io ci ho trovato di più: la voglia di rivivere, ad ogni costo e con ogni mezzo, una realtà che non esiste più ed è troppo lontana per essere recuperata. La convinzione di poter vivere diversamente, anche tramite mezzi non proprio “normali”, l’illusione dell’ebrezza e di una felicità solo momentanea.

Ma questa storia è stata anche libri di greco, un viaggio nel mondo antico fatto di troppo alcool e notti lunghe passate a leggere e studiare. So che non è proprio ciò che si può definire “sano”, ma forse è proprio questa la parte che mi ha ispirata un po’ di più.

Questo romanzo è la storia di ragazzi atipici, che sanno di essere diversi ma che fanno di questa diversità il loro punto di forza. Sei giovani e una classe d’élite in cui studiare materie antiche e dimenticate.

Anche la tragedia sembra essere vissuta in un modo esasperante ed eclatante, come in una delle tragedie greche più famose: pericolo, rabbia e illusione. Però c’è ancora intorno un senso di grandezza e maestosità, di muto fascino per gli atti commessi.

E poi un finale inaspettato, che sorprende e sconvolge ogni piano. La tragica e dolce morte, che attende silenziosa il suo momento per venir fuori quando meno la si aspetta.

Le descrizioni sono vivide, in ogni momento mi è sembrato di vedere la vita con gli occhi di Richard, di essere a lezione di greco e di studiare fino a notte fonda fra una sigaretta e l’altra, fra un bicchiere di scotch e l’altro.
È emersa in me curiosità, la voglia di imparare e di scoprire qualcosa in più: la stessa ardente passione dei protagonisti per i loro libri di greco, il desiderio di sapere e di fare un passo verso ciò che non si conosce, o anche verso l’ignoto che può spaventare.

Ma non tutti gli uomini hanno il desiderio di rimanere all’oscuro nella caverna, c’è chi ha abbastanza coraggio da esplorare e io credo di essere una di questi.

Ho amato questa storia dalla prima all’ultima pagina, separarmene è stata dura e di sicuro la rileggerò molto presto. Come ho già detto, non ho mai avuto un libro preferito ma da quando ho concluso “Dio di Illusioni” ho ormai un solo titolo sulle labbra.
Ho solo la speranza di poter trovare un libro che mi faccia stare così bene in futuro, ma di Donna Tartt ne esiste una sola e dubito che qualunque altra persona possa scrivere una storia così viva e palpitante.

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Recensione “Una virtù crudele” di Emily Thiede | Mondadori

Tre matrimoni. Tre funerali. Alessa china la testa per nascondere gli occhi asciutti mentre si inginocchia davanti alla bara tempestata di gioielli sull’altare. Avrebbe pianto. Dopo. Lo ha sempre fatto. Restare vedova a diciotto anni è senza dubbio una tragedia. Ma è difficile trovare le lacrime quando la si vive per la terza volta.

Il dono che gli dei hanno concesso ad Alessa, in effetti, avrebbe dovuto amplificare la magia del suo Dorgale, non ucciderlo al minimo tocco. E ora, a un soffio dall’arrivo di uno sciame affamato di demoni che divorerà tutto ciò che incontrerà su Sansaverio, la giovane Lumera non ha più tempo per trovare un altro compagno e insieme opporsi all’avanzata delle forze maligne. Inoltre, influenzati da un predicatore, i suoi stessi soldati tentano di assassinarla, convinti che ucciderla sia l’unica speranza di salvezza per l’isola.

Nel disperato tentativo di sopravvivere, Alessa decide di assoldare Dante come guardia del corpo personale, un emarginato cinico e con la fama di essere un assassino. Ma con la ribellione ormai alle porte, i segreti che nasconde l’uomo potrebbero condurre al più terribile dei tradimenti. Si tratta di un alleato o di un nemico? Da questa risposta dipende sia la vita della giovane sia il destino del suo Paese.

“Una virtù crudele” è un romanzo di Emily Thiede uscito di recente per la collana Fantastica di Mondadori.
Si tratta del primo libro di una serie, “The last finestra“, e per il momento in lingua originale è stato già pubblicato anche il secondo libro.

Innanzitutto, la scrittura dell’autrice per me è stata sorprendente! Ha un talento nel creare mondi vividi e coinvolgenti e i suoi personaggi sono complessi e ben sviluppati.

Si tratta di un fantasy romance e personalmente ho molto apprezzato tutti gli elementi proposti!

La trama del libro ruota attorno ad Alessa, una giovane donna con un dono mortale che amplifica la magia di chi la circonda. Mentre i demoni minacciano di invadere la sua isola natale, Alessa assume Dante, un uomo misterioso, come sua guardia del corpo. I due devono lavorare insieme per scoprire la verità dietro l’invasione dei demoni e fermarla prima che sia troppo tardi.

Una delle cose che ho amato di questo libro è stato il modo in cui l’autrice ha gestito la magia. Ha creato un sistema di magia unico e affascinante, potente e pericoloso. Il modo in cui la magia interagisce con il mondo e i personaggi in esso è incredibilmente ben fatto.

Un’altra cosa del libro che ho apprezzato è stato lo sviluppo del personaggio. Alessa e Dante sono entrambi personaggi complessi e ricchi di sfumature, con i propri punti di forza e di debolezza. Vederli crescere e cambiare nel corso del libro è stato molto interessante.

L’unico difetto rilevato in questa lettura è la pesantezza iniziale che ho riscontrato nella prima parte del libro. Personalmente mi è più facile apprezzare quando l’ingresso in un nuovo mondo è graduale ma movimento, qui invece mi è sembrato di diventare vecchia dietro i capitoli iniziali!
Su questo punto penso proprio che sull’introduzione si sarebbe potuto lavorare meglio per rendere tutto più fluido.

Nel complesso, consiglio vivamente “Una virtù crudele” ai fan dei romanzi fantasy ricchi di azione ma non troppo impegnativi!

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Recensione “Una brava ragazza è una ragazza morta” di Holly Jackson| Rizzoli

Sono passati pochi mesi da quando Pip Fitz-Amobi ha risolto il suo ultimo caso, che ancora le toglie il sonno, ed ecco che si ritrova costretta a indagare di nuovo. Uno stalker le manda continuamente messaggi di velata minaccia, ma ancora una volta la polizia non dà peso alle sue segnalazioni e sceglie di non intervenire. Più che mai Pip sente di non poter contare sulla loro protezione ma è assolutamente determinata a trovare il suo personale nemico. Indagando come ha imparato a fare, non ci mette molto a scoprire delle analogie tra il suo stalker e un serial killer locale responsabile di ben cinque omicidi alcuni anni prima. Stavolta è la sua vita a essere in pericolo, e per salvarsi Pip dovrà lottare come non ha mai fatto prima, scegliendo di percorrere una strada che non avrebbe mai creduto possibile…


“Una brava ragazza è una ragazza morta” è il terzo e ultimo volume della serie di Holly Jackson “Come uccidono le brave ragazze”, preceduto da “Brave ragazze, cattivo sangue”.

Ad ottobre dello scorso anno ho letto tutto d’un fiato i primi due libri, riuscendo a concluderli entrambi in meno di una settimana.

Si tratta di una trilogia YA mistery, sui toni del thriller e del giallo. Insomma, un connubio perfetto per tenere i lettori con il fiato sospeso.

Vi invito a recuperare gli articoli precedenti della serie per evitare di ricevere spoiler dato che parleremo principalmente del terzo volume!

Questo libro per me è stata una lettura leggermente più pesante rispetto ai due precedenti e dopo la chiusura tragica del secondo libro non poteva proprio essere altrimenti.

In seguito all’indagine su Andie Bell e alla misteriosa scomparsa del fratello di Connor, questa volta il tormento di Pip è uno stalker.
Dopo essersi ritrovata il sangue di Stanley fra le mani tutte le attività del podcast sono state bloccate, e Pip si ritrova a combattere con i ricordi di quella tragica notte.


Questa volta l’autrice ci mostra un lato della protagonista più umano e disturbato, è stata dura assistere al tormento di Pip causato dal trauma che ha dovuto affrontare. Il lato soffrente della protagonista è stato secondo me il punto forte del libro, anche per quanto sia stata dura affrontare questa parte.
Da un lato mi sono anche un po’ rivista nella ricerca di un “perché” di Pip, del suo struggimento composto da notti insonni e attacchi di panico.

In questo ultimo capitolo della serie Pip è alla ricerca di qualcosa che possa salvarla, di una nuova indagine che possa separare nuovamente bianco e nero, buono e cattivo: senza zone grigie.

La prima parte di questo romanzo è abbastanza lenta rispetto agli inizi precedenti, ma comunque lo stile dell’autrice non è per nulla pesante e anche le prime pagine sono scivolate via veloci come l’olio, e si concentrata principalmente sulla fase depressiva che Pip attraversa.
Si arriva poi alla parte d’azione, in cui Pip inizia a raccogliere sempre più informazioni sul suo stalker fino a scoprire la sua identità.
Poi però succede qualcosa di inaspettato, che ancora una volta metterà insieme bianco e nero: un’azione moralmente sbagliata, ma che è in grado di salvarla.

Questo ultimo capitolo è stata la degna conclusione di una serie che mi ha rubato il cuore, che ho amato dalla prima all’ultima pagina. Gli ultimi capitoli mi hanno davvero spezzato il cuore, e inoltre sono stati quelli più carichi di parte romance di tutta la serie.
L’epilogo poi mi ha fatta emozionare molto, è stata durissima dover lasciar andare questa cittadina con i suoi protagonisti.

Mostri e fantasmi dimenticati vagano ancora per Little Kilton, e questa volta Pip è pronta a fare di tutto pur di salvare sé stessa, sotto ogni punto di vista.

Questo ultimo capitolo è stato il pezzo che ha completato il puzzle, ha chiuso praticamente tutti i punti aperti nei capitoli precedenti, è stata una lettura strabiliante e devo dire che raramente ho letto qualcosa di simile. Ci vorrà parecchio prima che un giallo riesca a toccare questo livello!

Recensione “Gordius – Vermi nel cuore” di Massimiliano Niero

“Gordius – Vermi nel cuore” è il romanzo di esordio di Massimiliano Niero, autore di Lumien Edizioni. Si tratta di una storia di genere apocalittico.

È ambientato nel 2026, quindi in un momento davvero molto vicino a noi e che porta chiaramente ancora i duri colpi subiti durante la pandemia del COVID-19.
Il protagonista è Andrea, un bambino appena entrato nella magica età adolescenziale, che da un giorno all’altro perde tutte le sue certezze.
La tragedia ha avvio dopo una serie di eventi sconcertanti, in cui Andrea e la sua famiglia si rendono conto che c’è qualcosa che non va e infatti, poco prima che la notizia sia resa pubblica, scoprono che l’attacco di un nuovo organismo che occupa il corpo umano e si nutre di esso fino all’ultima goccia è soltanto iniziata.

“Quel giorno è stato il primo di una lunga serie in cui avrei capito che dovevo imparare a cavarmela da solo, perché anche gli adulti possono crollare.”

“Gordius – Vermi nel cuore”



Si tratta dell’invasione del Gordius Robutus, un parassita vermiforme che passando da un corpo all’altro è riuscito a mutare geneticamente. Quando riesce ad attaccarsi ad un umano inizia a svilupparsi fino a raggiungere la forma adulta, finché non è maturo e fa di tutto per uscire. Per sopravvivere all’esterno però è necessario che viva vicino a delle fonti d’acqua e, pur di raggiungerle, ricorre ad una sorta di possessione del corpo in cui è ospite.

Come un burattinaio che ha fra le mani un burattino, il Gordius è pronto a fare di tutto per sopravvivere e continuare a riprodursi in altri corpi.

Inizierò la mia recensione dicendovi che questo libro per me è stata una vera sorpresa, in tutti i sensi. Con la casa editrice per questa collaborazione avevo scelto di recensire “Le notti di Cliffmouth” ma per un errore, o un bizzarro scherzo del destino, mi sono ritrovata ad avere fra le mani “Gordius – Vermi nel cuore”. E dato che non escludo mai nessun libro a priori e la trama non sembrava così male, ho pensato che fosse lo stesso il caso di dargli una possibilità.

Non mi aspettavo una lettura che mi avrebbe preso così tanto, ma già dalla prima volta che l’ho aperto sono riuscita a divorare ben 100 pagine, che per i miei ritmi non sono di certo poche!

Lo stile di scrittura è molto leggero e fluido, per niente complesso o eccessivamente articolato e devo dire che ciò ha facilitato moltissimo la lettura.

La storia invece mi ha preso fin dai primi capitoli, mi sono sentita coinvolta da subito (probabilmente perché è ambientato in una realtà molto vicina a quella conosciuta) ed è riuscita a trasmettermi ansia e tensione, che con l’andare avanti della storia sono solo aumentate.
Di certo c’è del talento in una penna che sa trasmettere questo genere di emozioni!

Inoltre questa storia è ambientata in Italia, per la precisione a Parma, e ho apprezzato molto i riferimenti a quella che è la realtà.

Già dall’inizio di questo romanzo si percepisce una strana cupezza, che indica l’avvicinarsi della tragedia. Molto più spesso di quanto mi aspettassi ho percepito i brividi lungo la schiena.
Ho trovato i primi capitoli molto introduttivi, nello specifico non succede nulla di particolarmente truculento, ma secondo me questo inizio è stato fondamentale per aiutare i lettori a calarsi nella storia prima che la vera azione inizi.

Con un clima di tensione che aumenta pagina dopo pagina si arriva poi alla spiegazione di cosa c’è che non va, si scopre il Gordius e tutti i suoi pericoli, e si inizia ad avvertire il vero e proprio senso di smarrimento di persone sono conoscie di doversi lasciare tutto alle spalle per sopravvivere.

Questo romanzo per me ha richiamato un po’ le angoscie e le preoccupazioni che tutti noi abbiamo vissuto durante il lockdown e la diffusione del COVID-19, quel senso di paura che si provava sentendo parlare solo di quello e sapendo che non c’era altro da fare oltre a provare a resistere.

Allo stesso tempo però questa è la storia di Andrea, un adolescente che vive, e si ritrova a dover sopravvivere, durante la fine del mondo perdendo tutte le sue sicurezze, partendo dalle persone a lui care, ma che comunque riesce a vivere dei piccoli sprazzi di serenità inaspettati in questa situazione ma “normali” in qualunque altro caso.

Come è giusto che sia, in questa storia non verrano a mancare risvolti tragici e soprattutto scene abbastanza disgustose, trattandosi sostanzialmente di un verme che vive nel corpo umano per poi uscirne distruggendo il corpo in cui ha vissuto, che ritengo non siano adatte a chi è debole di stomaco o si fa impressionare da alcuni tipi di descrizione.

Questa lettura per me è stata una lenta e dolorosa lotta per la sopravvivenza, in cui pian piano vengono a mancare tutte le sicurezze e i punti cardini che scontatamente diamo per certi.
La conclusione poi mi ha lasciato addosso una stranissima sensazione di inquietudine, ma anche tristezza e malinconia probabilmente dovuta a dover lasciare per sempre questa storia.


Parma, ottobre 2026. Qualcosa di oscuro sta trasformando gli uomini. Quando inizia l’invasione, per il tredicenne Andrea è l’ultimo giorno di normalità. Il Gordius attacca la mente e colpisce il sistema nervoso con l’unico scopo di trovare un nuovo ospite da infettare. È l’apocalisse. Asfissiato dai segreti che i suoi genitori nascondono, Andrea ha solo un modo per proteggersi: seguire l’indizio della compagna di classe Silvia Bojan e tentare di raggiungerla sulle colline del Cassio, nella falange Matheson. I giorni si fanno lotta costante, emotiva e fisica, per sopravvivere alla fine del mondo. Quando anche gli umani diventano mezzo di distruzione, la morte diviene un pericolo che si annida anche nei luoghi più sicuri, e bussa a ogni ora.Sulla strada per la salvezza, la compassione è un valore labile. E il tempo scorre. Lo senti il canto delle cicale? Vengono a prenderti.

Recensione “Once More Upon a Time” di Roshani Chokshi | Fanucci Editore

C’era una volta, in una terra chiamata Fortezza dell’Amore, un re e una regina che si amavano, ma ahimè non più. Se, dopo un anno e un giorno, non avessero ritrovato l’amore che li univa, il loro destino li avrebbe portati a essere banditi dal regno. E così fu. Imelda e Ambrose non ricordano il motivo del loro matrimonio perché, un anno e un giorno prima, Ambrose si è recato da una strega barattando il loro amore per la vita di Imelda. Nel giorno in cui sono costretti ad abbandonare il regno, quella stessa strega fa loro visita chiedendo a sua volta un favore. In cambio, promette di realizzare tutti i loro desideri. Non avendo più nulla da perdere, Imelda e Ambrose accettano e si avventurano in un viaggio incantato durante il quale recuperano la memoria e ricordano cosa li fece innamorare la prima volta. Con la fine del viaggio sempre più vicina, una nuova decisione li attende: Imelda e Ambrose inseguiranno i loro sogni o sceglieranno di amarsi, ancora una volta?


C’era una volta…” quante storie della nostra infanzia sono iniziate così?

Con un tono poetico e ironico, il narratore ci porta nella storia di Imelda e Ambrose, rispettivamente una principessa e un principe.
Lei è una delle dodici principesse danzanti, costretta dal padre ad indossare delle scarpe magiche che la tengono inchiodata al castello e non le permettono di esprimere completamente se stessa. Lui invece è un principe gentile, figlio del Re di un regno lontano che mette in competizione i suoi tre figli per ottenere la corona.

Non riuscendo ad uccidere il drago però, viene ripudiato dalla sua famiglia e non considerato più un principe.
E così, colui che desiderava solo un regno e colei che desiderava solo fuggire lontano si incontrano e si innamorano, ma dei funghi velenosi si mettono in mezzo e la comparsa di una strega stravolgerà le carte in tavola: così inizia la nostra storia!

Se avete un bel ricordo delle fiabe della vostra infanzia penso proprio che non possiate perdervi questa storia.
Si tratta di una fiaba un po’ più moderna, in cui tutte le morali che abbiamo conosciuto da bambini sono riproposte e rielaborate.

La principessa da salvare, il principe a cavallo, la strega cattiva, il castello e tanta (tantissima) magia!

Personalmente ho amato questa storia, mi ha fatta ritornare ad un libro che adoravo da bambina e che conteneva un sacco di fiabe che amavo leggere e farmi leggere.
Mi ha ricordato anche tantissimi film fiabeschi che guardavo da piccola!

Ho alternato questa lettura ad un altro libro, dai contenuti un po’ più pesanti, e ha saputo donadmi leggerezza e fluidità.
È un libro che ti sprona ad andare avanti e ad essere curioso per farti sapere in che modo andrà a finire.

Nonostante la leggerezza tipica dello stile fiabesco è riuscito ad intrattenermi alla perfezione e comunque a farmi riflettere su ciò che propone. Inoltre è un libro abbastanza breve, il che aiuta molto chi non è abituato a letture lunghe e pesanti e necessita di una storia divertente per staccare un po’.

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“Kate [Experiment 03]” di Daniela Spagnuolo |Nuova uscita

“Kate [Experiment 03]” è il terzo romanzo di Daniela Spagnuolo della serie “Amore Esistente”. Nei mesi passati ho già avuto occasione di recuperare i primi due romanzi di questa saga letteraria fantascientifica.

Ambientata nel futuro, questa serie ci mostra la vita di esseri umani che “ospitano” nelle loro vite degli androidi ultra moderni e tecnologici, in grado di provare emozioni e che vengono testati dalle aziende a contatto con umani veri. Una delle cose che ho apprezzato di più, oltre al mix di sci-fi e romance, è che ognuno di questi romanzi è autoconclusivo e può tranquillamente essere letto singolarmente o al di fuori della serie completa. Per chi invece ha già letto i precedenti, sono certa che non mancheranno i riferimenti a storie e personaggi già conosciuti.

Puoi leggere le recensioni dei romanzi precedenti “Liam [Experiment 01]” e “Nora [Experiment 02]” dando un’occhiata agli articoli correlati infondo alla pagina!

“Kate [Experiment 03]”

Non importa chi sei.
Tu sei come me.
Scoprirai di avere due ali immense pronte a spiccare il volo.

Il mio nome è Kate e non ho mai avuto seconde possibilità.
Fino a ieri sono stata chiusa in laboratorio per dimostrare di essere il bioumanoide che i miei creatori si aspettano. Ora sono alle prese con il mio primo compito all’esterno: convivere con un affidatario temporaneo, quel presuntuoso strafottente di Jasper Foss. Lui ha avuto la sua seconda possibilità e l’ha buttata al vento. Dopo l’incidente che gli ha segnato la vita, è riuscito a rimettersi in gioco diventando il performer di cinghie aeree più acclamato al mondo. Ma quella celebrità sembra essersi volatilizzata, rimpiazzata da un uomo che si trascina e vive alla giornata. E la cosa peggiore è che forse lui ha ragione.
Noi due siamo più simili di quanto vorrei.
Due universi pronti a schiantarsi, o a fondersi.

Kate: experiment 03 è il terzo romanzo della serie Sci-Fi Romance Amore Esistente.

LINK AMAZON → https://amzn.to/41s1KFR

Nuova uscita | “Una sete insaziabile d’inchiostro” di Laura Usai

C’era una storia che gli frullava in testa da un po’, le sue mani fremevano per scrivere,
ma quando si metteva alla scrivania le parole fuggivano via, dispettose, e il suo sguardo veniva catturato dall’armadio nell’angolo. Era come se quella scatola, sepolta sotto strati di vestiti invernali, lo chiamasse a gran voce.

“Una sete insaziabile d’inchiostro”

La sera del suo compleanno, Federico scova in giardino una scatola contenente una boccetta di inchiostro, una penna d’oca e un panno di velluto. Il misterioso biglietto di accompagnamento non è firmato, ma lui conosce quegli oggetti: sono gli stessi che la prozia Nelly ha tentato di regalargli due anni prima, provocando l’ira dei suoi genitori.
Questa volta Federico è determinato a tenerli con sé, soprattutto dopo aver scoperto il loro incredibile potere.
Com’è riuscita Nelly a entrare in possesso di simili doni? E perché è stata allontanata
dalla sua famiglia? Federico è in cerca di risposte, ma non sa che per arrivare alla verità dovrà fare i conti con strane magie e con oscuri segreti di famiglia.

SCHEDA DEL LIBRO

Titolo: Una sete insaziabile di inchiostro
Autore: Laura Usai
Genere: Narrativa per ragazzi
Autoconclusivo
Editore: Independently published
Pagine: 212
Formato eBook Kindle: 3,50 €

Formati cartacei con illustrazioni interne: 11,99 € copertina flessibile / 17,10 € copertina rigida
Data di uscita: 12 Aprile 2023
Link al libro: https://amzn.to/3nIAggk

Pedalò piano, quasi sperasse che con un’andatura lenta anche il corso dei suoi pensieri avrebbe rallentato. Ma quelli sembravano decisi a vorticare impazziti nella sua testa. Riuscì ad afferrarne solo uno. Se lo rigirò tra le dita per un attimo, poi lo lasciò andare.
Non era quello che desiderava pensare.

“Una sete insaziabile d’inchiostro”

Recensione “Notte dei coltelli” di Ian C. Esselmont | Fanucci Editore

“Night of the Knives” di Esselmont è un romanzo ambientato nell’universo Malazan, creato da Esselmont e Steven Erikson. La novella è un prequel del primo libro della serie principale, “I giardini della luna“, e si svolge durante gli eventi di quel libro. Segue i percorsi di diversi personaggi familiari, tra cui Kellanved e Dancer, mentre navigano nell’insidioso panorama politico dell’Impero Malazan.

Questa serie è composta da ben 10 libri ed è quindi abbastanza consistente e adatta a chi apprezza le letture a lungo termine. Personalmente non conoscevo la saga e questo libro è stato il mio primo approccio con essa.

Devo dire niente male sul punto di vista narrativo e di scrittura, ma durante la lettura i pezzi mancanti si sono fatti sentire e hanno resto tutto molto più pesante.
In futuro potrei quasi considerare la lettura della saga principale e poi di ripetere l’esperienza con “Notte dei coltelli”.


Uno dei principali punti di forza della scrittura di Esselmont è la sua capacità di creare un mondo pienamente realizzato che sembra sia fantastico che radicato nella realtà. Lo fa attraverso la sua attenzione ai dettagli e la sua capacità di creare personaggi complessi e multidimensionali. In “Night of the Knives”, Esselmont continua a costruire sull’universo Malazan, aggiungendo nuovi strati di profondità e complessità a un mondo già riccamente immaginato.

Questo romanzo è una lettura obbligatoria per i fan della serie Malazan, poiché getta nuova luce su eventi e personaggi fondamentali nella tradizione dell’universo. Ad esempio, fornisce informazioni sulle circostanze che circondano l’ascensione di Kellanved e Dancer, che diventeranno i principali attori della serie. Esplora anche le motivazioni e le storie di altri personaggi, sia vecchi che nuovi, e mostra come le loro azioni contribuiscano alla narrativa più ampia dell’universo Malazan.

Tuttavia, potrebbe essere difficile per i neofiti della serie apprezzare appieno la complessità della storia senza una conoscenza preliminare della storia dell’universo. La novella presuppone che i lettori abbiano già familiarità con eventi e personaggi chiave della serie principale, e quindi potrebbe non essere il miglior punto di ingresso per chi è nuovo nell’universo di Malazan.

Anche io ad esempio ho avuto un po’ di difficoltà proprio perché mi mancavano pezzi delle storia, e trattandosi di un prequel consiglio ai nuovi lettori di recuperare i romanzi della serie principale prima di inoltrarsi in questa lettura.
Attualmente alcuni titoli sono pubblicati in Italia dal Gruppo Editoriale Armenia, ma volendo sono recuperabili anche in lingua originale.

Ecco l’ordine di lettura consigliato:

Giardini della luna
La dimora fantasma
Memorie di ghiaccio (parte prima)
Memorie di ghiaccio (parte seconda)
La casa delle catene
Maree di mezzanotte
I cacciatori di ossa (parte prima)
I cacciatori di ossa (parte seconda)
Venti di morte (parte prima)
Venti di morte (parte seconda)
I segugi dell’ombra

“Notte dei coltelli” va collocato prima di tutti i libri della serie, ma personalmente penso che sarebbe da leggere alla fine.

Nel complesso, questo libro è un’aggiunta elettrizzante e stimolante all’universo Malazan. La scrittura di Esselmont è nitida e coinvolgente e la sua capacità di creare personaggi e mondi completamente realizzati è pienamente visibile in questo romanzo. I fan della serie non rimarranno delusi e i nuovi arrivati nell’universo si ritroveranno attratti da un mondo riccamente immaginato pieno di intrighi, azione e personaggi complessi.

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DALLA QUARTA DI COPERTINA

La piccola isola di Malaz e la sua città hanno dato il nome al grande Impero, ma ormai sono poco più di uno squallido porto dimenticato. Stanotte, però, è diverso. Stanotte ci sarà l’apparizione di una Luna d’Ombra, un evento che si verifica una volta sola nell’arco di una generazione e che minaccia la gente di Malaz evocando creature demoniache e presenze oscure. Mentre le fazioni all’interno dell’Impero si preparano alla conquista del Trono imperiale, una creatura antica e potente attacca l’isola. A testimoniare questi eventi catastrofici ci sono Kiska, una giovane e talentuosa ragazza che desidera andarsene dalla città, e Temper, uno stanco veterano. Ognuno di loro avrà un ruolo ben preciso in questo conflitto che determinerà non solo il destino della città di Malaz, ma di tutto l’Impero… Attingendo dagli eventi descritti nel prologo del famoso fantasy di Steven Erikson, I giardini della Luna, Notte dei coltelli è un importante capitolo nella storia dello straordinario mondo di Malaz.

DALLA QUARTA DI COPERTINA DI “I GIARDINI DELLA LUNA”

Un diffuso malcontento regna nell’Impero di Malazan, teatro di un’estenuante guerra e di cruente lotte intestine. Persino le legioni imperiali, sottoposte a continui massacri, desiderano ardentemente una tregua. Ma il dominio dell’imperatrice Laseen, sostenuta dai suoi temibili sicari, rimane assoluto e incontrastato, e i suoi eserciti continuano la conquista delle città ancora libere dal giogo imperiale. E proprio quando sembra vicina la capitolazione dell’ultima città a resistere, si mettono in moto poteri oscuri al di là di ogni immaginazione e gli dei stessi dovranno schierarsi nell’imminente lotta.

Recensione “Poster Girls” di Veronica Roth | Mondadori

“Poster Girls” di Veronica Roth è un avvincente romanzo distopico che segue la storia di Sonya Kantor, ex volto dei manifesti di propaganda nella megalopoli Seattle-Portland-Vancouver. Dopo la rivolta che ha rovesciato la Delegazione, Sonya, figlia di uno dei membri di spicco dell’ex regime, è stata rinchiusa nell’Apertura, un carcere alla periferia della città dove le famiglie di coloro che avevano avuto un ruolo nel precedente regime furono rinchiusi.

Anni dopo, un vecchio nemico offre a Sonya una possibilità di libertà in cambio del ritrovamento di Grace Ward, una ragazza sottratta alla sua famiglia dalla Delegazione quando era bambina. Per completare la sua missione, Sonya deve navigare in un mondo che non riconosce e scoprire dolorose verità sul passato della sua famiglia.

La scrittura di Roth è tagliente, coinvolgente e stimolante. L’esplorazione del ruolo della tecnologia nella società e del suo impatto sulla libertà individuale è particolarmente rilevante nel mondo di oggi. I personaggi sono complessi e multidimensionali e la costruzione del mondo è coinvolgente e vivida.

Il ritmo del romanzo è ben bilanciato, con la tensione che cresce costantemente man mano che Sonya si avvicina alla scoperta della verità. La trama è piena di colpi di scena, che tengono il lettore impegnato e indovinato fino alla fine.

Avevo già conosciuto l’autrice con la trilogia di “Divergent”, che mi aveva presto tantissimo e mi era piaciuta veramente molto, e questo libro seppur diverso è riuscito comunque a tenermi incollata alle pagine.
Inoltre la storia non è neanche eccessivamente lunga, il che è ottimo per chi preferisce letture più brevi.

Nel complesso, “Poster Girls” è una lettura obbligata per i fan della narrativa distopica. La capacità di Roth di creare mondi e personaggi completamente realizzati, unita alla sua esplorazione di temi rilevanti, rendono la lettura avvincente e stimolante.

Recensione “Rendezvous” di Amanda Quick| Leggere Editore

Augusta Ballinger era certa che si trattasse di un terribile errore. Il borioso e inquietante conte di Graystone non poteva certo desiderare di sposarla. Si diceva che la sposa prescelta dovesse essere un vero e proprio modello di virtù ed era risaputo che Augusta era una donna a cui non interessava sottostare alle regole imposte dalla società. Per questo motivo, aveva pianificato un incontro di mezzanotte per mettere in guardia il conte e convincerlo che sarebbe stata una pessima moglie. Ma intrufolandosi nel suo studio attraverso la finestra, Augusta non fece altro che rafforzare il proposito di Harry: baciare quella bocca impertinente e insegnarle come avrebbe dovuto comportarsi una vera lady! E il conte come poteva sapere che sarebbe stato proprio lui a ricevere una bella lezione dalla sua sfacciata fidanzata intenta a conquistare il suo cuore? E come affrontare un vecchio nemico giunto a minacciare il loro amore, l’onore e le loro stesse vite?

Rendezvous” è un romanzo romance storico ambientato nel periodo regency e scritto dalla famosissima Amanda Quick.


Di recentissimo è arrivato in Italia grazie a Leggere Editore che ha già nel suo catalogo alcuni libri dell’autrice e si vocifera già che presto ne arriveranno altri!

La protagonista è Augusta Ballinger, una gentildonna della società londinese conosciuta per essere rivoluzionaria, ribelle e…non sposata.
Ormai etichettata come zitella a vita, ha perso il suo ingresso in società in seguito a vari lutti della sua famiglia, che l’hanno portata ad essere l’ultima discendente rimasta del ramo Ballinger.

Ma sposarsi non è neanche l’ultimo dei suoi pensieri perché Augusta è una donna diversa dalle altre, lontana dal decoro e dai comportamenti virtuosi e onorevoli. Infatti è a capo di un club per sole donne, uno dei primi di tutta Londra: il Pompeia’s, un circolo che imita quelli maschili in cui le donne possono chiacchierare, giocare a carte e anche scommettere.

Probabilmente Augusta non si sarebbe mai aspettata di attirare l’attenzione di uno dei conti più desiderati della stagione, Graystone. Questo strano personaggio decide in fretta e furia di convolare a nozze con Augusta, che non ha neanche il tempo di rendersi conto della situazione.

Il periodo regency mi ha sempre affascinato molto e quando ho scoperto questa uscita proprio non potevo farmela mancare! Inoltre spero di avere presto tempo da dedicare alla lettura di questo genere!

“Rendezvous” è arrivato per me in un periodo davvero abbastanza particolare, e dopo la pesantezza dello studio e dei mesi invernali ha decisamente dato una rinfrescata alle mie letture.
La combo di questo libro + primavera mi ha restituito la voglia di leggere che da tanto mi mancava.

Come si può immaginare, la narrazione non è eccessivamente pesate ed è una lettura perfetta per quando si vuole far svagare la mente concentrandosi su una bella storia.
Lo stile dell’autrice mi è piaciuto tantissimo, mi sono sentita super presa e coinvolta nei fatti così tanto da non riuscire a staccarmi!

È stata una lettura piacevole e divertente, che nonostante la leggerezza ha saputo tenermi sulle spine e spronarmi a continuare.

I capitoli poi hanno reso la lettura ancora più scorrevole, non sono tutti brevissimi e ce ne sono stati alcuni di particolarmente lunghi ma che allo stesso modo sono riusciti a catturarmi! Vi assicuro che entrati nel vortice di questa lettura non riuscirete ad uscirne finché non sarà conclusa.

Purtroppo non ho letto altro dell’autrice, quindi questa volta mi è impossibile fare confronti o osservazioni sullo stile e sulla tecnica. Però visto il modo in cui Amanda Quick è riuscita a risvegliarmi, spero che altri suoi libri arrivino il più presto possibile!

Inoltre ad un certo punto della storia si è inserito un filone historical crime davvero molto carino, che secondo me ci sta benissimo per scuotere un po’ le acque della narrazione.

Il trope principale di questo libro, oltre al regency, è il matrimonio forzato che sinceramente non mi aspettavo di apprezzare così tanto. E poi si tratta anche di un genere new adult, per cui sono presenti anche alcune scene spicy abbastanza esplicite.

I personaggi non sono stati niente di stupefacente o super emozionate, però hanno aiutato a rendere la storia godibile anche se ho notato spesso il ricorso a scuse banali per giustificare le loro azioni.
Se fossero stati caratterizzati un po’ meglio di sicuro la storia sarebbe stata indimenticabile.

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Recensione “Wild Hunt – Cacciatori di Potere” di Azzurra Pasquali

Che cosa sei disposto a sacrificare per tornare a casa?

Saeriel è un regno magico popolato da creature fatate. È un luogo di contatto tra i mondi, con i quali scambia la magia e l’energia che gli permettono di sopravvivere.
Quando una maledizione confina alcuni tra i suoi abitanti più potenti sulla Terra e isola il regno, Saeriel rischia il collasso.
Toccherà a Robin Red, guerriera dei berretti rossi, e agli altri componenti della Caccia Selvaggia esiliati nel mondo mortale, trovare e proteggere l’unica persona che potrebbe salvare Saeriel.
Quale sarà il prezzo che dovranno pagare per rivedere la propria casa?

“Wild Hunt – Cacciatori di potere” è un romanzo portal fantasy di Azzurra Pasquali.
Della stessa autrice avevo già letto circa un anno fa “Numbers“, che avevo apprezzato molto!

In questo caso parliamo di un libro autoconclusivo, che sono stata felicissima di leggere perché devo ammettere che ultimamente l’attesa di tutte le saghe iniziate mi sta dilaniando.
Inoltre la narrazione è in terza persona e sono presenti ben quattro POV!

Anche in quest’ultimo periodo purtroppo il tempo per leggere non è stato tantissimo, motivo per cui la mia recensione di questo libro arriva in ritardo, ma devo anche dire che “Wild Hunt” forse è capitato proprio nel periodo giusto!

Fra il lavoro e lo studio per l’università anche la voglia di leggere a fine giornata era pochissima, ma questo libro mi ha riportato un po’ alle vecchie sensazioni di quando non c’era nient’altro oltre i libri.
Diciamo che mi ha fatto ritrovare un po’ dalla magia della lettura che da tanto tempo mi mancava, ed è stato davvero bellissimo!

Innanzitutto penso che l’autrice sia riuscita a creare un mondo fantasy molto originale e che coinvolge a pieno il lettore e, soprattutto, mi è piaciuto molto il modo in cui il fantastico si intreccia con il reale, dato che questo libro ha delle tinte di urban fantasy.

Su questo punto di vista, spesso i nessi fra fantastico e reale sono dati per scontato o peggio, non specificati affatto. Mi è capitato più volte di inoltrarmi in letture del genere e di capirci davvero poco proprio perché non è reso chiaro il modo in cui le due realtà interagiscono.
In questo caso, grazie alle scelte narrative fatte dall’autrice, tutto è stato più chiaro e facile da comprendere.

Mi sono piaciute tantissimo anche le creature fantasy presenti in questa storia che, pur se comunque molto originali, ho scoperto alla fine da quali fonti l’autrice ha preso ispirazione.
Assegnerei comunque qualche punto in più per questa scelta dato che ormai sono abituata a leggere sempre delle solite creature fantasy!

Un altro punto forte di questo romanzo sono i personaggi! Come mi era già successo anche con “Numbers”, anche in questo caso sono rimasta parecchio colpita e non ho potuto fare a meno di notare alcuni dettagli. Innanzitutto: ROBIN RED SIGNORI. (ma io nella vita un po’ me lo meritavo di avere la sua forza d’animo eh)

Penso di poter dire che Robin incarna un po’ i modi e gli aspetti della classica eroina fantasy, ma allo stesso tempo mi è risultata così diversa! Forte e caparbia, ma anche combattuta fra le scelte che deve affrontare.

E poi ho notato anche che, a differenza delle tante eroine fantasy a cui ormai siamo abituati che sono belle, eteree e sempre troppo “femminili” anche nelle situazioni più imporbabili, Robin non è mai descritta come tale e anzi, penso sia una delle protagoniste più cazzute che io abbia incontrato. Altro che bella, Robin è una guerriera munita di asce che va in battaglia indossando un nastro intinto del sangue dei nemici.

Devo anche ammettere però che mi sarebbe piaciuto se alcuni personaggi, soprattutto quelli che purtroppo non sono più presenti dopo alcuni capitoli, fossero approfonditi un po’ meglio perché mi sarebbe piaciuto conoscerli meglio.

Purtroppo alcune parti non sono approfondite molto proprio perché trattandosi di un autoconclusivo gli eventi da narrare in alcuni punti dovevano necessariamente essere un po’ ristretti, ma ho comunque apprezzato molto questa storia e sinceramente spero di trovarne presto di simili.

Con una trama accattivante e costruita così bene, “Wild Hunt” di certo non poteva deludere le aspettative e ancora una volta la penna di Azzurra si è rivelata magnifica!

Non mi capitava da tempo di immergermi in una storia del genere e sono davvero molto felice che l’autrice mi abbia regalato questa possibilità!

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Recensione “Strano che tu me lo chieda” di Elissa Sussman | Mondadori

Mentre tutti i suoi vecchi compagni di corso si stanno facendo strada nel mondo letterario, Chani Horowitz, giovane ventiseienne che sogna di diventare scrittrice, è ancora ferma al suo piccolo blog e a qualche pezzo su riviste online da quattro soldi. Tutto cambia quando, un giorno, le viene affidata un’intervista a Gabe Parker, stella emergente di Hollywood e prossimo volto di James Bond. Si dà il caso che Gabe sia anche la cotta più grande di Chani e il protagonista dello schermo del suo cellulare. Nonostante questo, Chani è determinata a resistere al fascino dell’uomo e a portare a casa l’intervista con professionalità. Ma, quando si siede di fronte a Gabe e comincia a parlare con lui, la chimica che si crea tra loro è innegabile. L’intervista si trasforma in un invito ad accompagnare l’attore a una première, che si trasforma in una festa nella sua villa, finché i due non si ritrovano a passare insieme un weekend destinato a rimanere a lungo sulla bocca di tutti.

A distanza di dieci anni dall’articolo che le ha stravolto la vita, Chani torna a Los Angeles dopo un brutto divorzio e una sana dose di psicoterapia. È finalmente una scrittrice di successo e ha la carriera che ha sempre sognato. Ma la domanda che tutti le fanno è sempre la stessa: cos’è accaduto durante quel famoso weekend con Gabe Parker? È vero che ci è andata a letto? Per quanto Chani voglia lasciarsi tutto alle spalle, non può cancellare quel ricordo. E così, quando le viene proposta una seconda intervista con Gabe, accetta.

Passato e presente si intrecciano in questo romanzo pieno di passione e desiderio, che racconta il potere delle seconde occasioni e ci ricorda che tutti meritiamo di regalarci un lieto fine.

Chani Horowitz è una giovane aspirante scrittrice che non è riuscita a fare il grande salto nel mondo letterario come i suoi vecchi compagni di corso. Tuttavia, la sua vita cambia quando le viene assegnata l’intervista a Gabe Parker, una promettente star di Hollywood e il suo amore segreto. Nonostante la sua forte attrazione per lui, Chani cerca di mantenere la professionalità durante l’intervista. Ma l’intesa tra i due è così forte che l’evento si trasforma in un invito a una première, che a sua volta si trasforma in un weekend memorabile nella villa di Gabe.

Dopo dieci anni, Chani è diventata una scrittrice di successo, ma il ricordo di quell’intenso weekend con Gabe la perseguita ancora. Quando le viene proposta una seconda intervista con lui, Chani accetta e così il passato e il presente si fondono in un romanzo che celebra il potere delle seconde opportunità e il diritto di tutti alla felicità.

Strano che tu me lo chieda” di Elissa Sussman è un romanzo romantico che cattura l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine. La storia segue la vita di Chani Horowitz, una giovane aspirante scrittrice che ha un incontro fortuito con Gabe Parker, una star emergente di Hollywood, durante un’intervista. Nonostante Chani abbia sempre sognato di incontrare Gabe, la sua attrazione per lui è molto forte, ma cerca comunque di mantenere la professionalità durante l’intervista. Tuttavia, il destino ha altri piani per loro e l’intervista diventa un invito a una première, che si trasforma in un weekend indimenticabile nella villa di Gabe. Questo evento segna la vita di Chani e la sua carriera di scrittrice.

Il romanzo si dipana tra passato e presente, con i capitoli che alternano la vita di Chani durante il weekend con Gabe e la sua vita attuale, dopo dieci anni. Questa struttura narrativa aggiunge suspense alla storia, creando una sorta di mistero sul vero significato del weekend con Gabe. L’autrice ha saputo mantenere la suspense alta, tenendo il lettore incollato alle pagine per scoprire come si svilupperà la storia.

Elissa Sussman ha creato personaggi ben sviluppati e credibili. Chani è una protagonista forte e indipendente, che lotta per trovare la sua strada nel mondo della scrittura. Gabe, dall’altra parte, è un personaggio affascinante e misterioso, con una personalità complessa e sfaccettata. La chimica tra i due personaggi è palpabile fin dalle prime pagine, e lo sviluppo della loro relazione è ben dosato e realistico.

In generale, “Strano che tu me lo chieda” è un libro che celebra il potere dell’amore e della seconda possibilità. Henry affronta temi importanti come il rifiuto, l’accettazione di sé stessi e il perdono, senza mai cadere nella banalità. Il romanzo è pieno di momenti divertenti, emozionanti e toccanti, che lasciano un’impressione duratura sul lettore.

In conclusione, “Strano che tu me lo chieda” è un romanzo romantico ben scritto e coinvolgente, con personaggi ben sviluppati e una trama intrigante. Elissa Sussman ha dimostrato di essere una scrittrice talentuosa che sa come tenere alta l’attenzione del lettore dalle prime pagine fino alla fine. Consiglio vivamente questo libro a chiunque ami i romanzi romantici e le storie di crescita personale.

Recensione “Destini Incrociati” di Lexi Ryan| Mondadori | Fantasy

Il palazzo dorato è avvolto dal velo della notte. La mia notte. Le mie tenebre. Il mio potere.

Quando seppe che la sorella Jas era stata venduta al re dei Fae delle ombre, Brie pensò che la sua vita non sarebbe potuta andare peggio di così. Ma ora, intrappolata in una ragnatela di bugie che lei stessa ha tessuto, dal momento che, innamorata contemporaneamente di due principi, non può più fidarsi di nessuno dei due, la sua esistenza non le appare certo più semplice. La guerra ormai è alle porte della corte di Unseelie, eppure Brie non è ancora in grado di scegliere da che parte stare.

Come potrebbe farlo, visto che non è capace di comprendere nemmeno se stessa? Più precipita, più le appare chiaro che le profezie non mentono e che lei – che le piaccia o meno – ha un ruolo da giocare nel destino del regno fatato.

“Destini Incrociati” di Lexi Ryan è il secondo libro della serie fantasy, che prosegue la storia avvincente e ricca di dettagli del regno fatato dei Fae. Si tratta della continuazione del primo libro “Promesse Vane“, e quindi non può essere letto come un romanzo autoconclusivo senza problemi.

La storia si concentra su Brie, la sorella di Jas che era stata venduta al re dei Fae delle ombre. In questo romanzo, Brie si trova intrappolata in una ragnatela di bugie che lei stessa ha tessuto, poiché si trova innamorata di due principi Fae contemporaneamente e non può fidarsi di nessuno dei due. Con la guerra alle porte della corte di Unseelie, Brie è costretta a scegliere da che parte stare, ma si ritrova incapace di farlo a causa della propria incertezza.

Una delle cose più interessanti di questo libro è la sua caratterizzazione dei personaggi. Brie è un personaggio complesso e ben sviluppato, con una gamma completa di emozioni e desideri contrastanti. La scrittrice Lexi Ryan fa un lavoro eccellente nel creare personaggi secondari altrettanto ben sviluppati e dettagliati, che catturano l’attenzione del lettore e lo fanno immergere completamente nel mondo fatato dei Fae.

La trama è intrigante e piena di colpi di scena, creando un’atmosfera intensa che tiene il lettore incollato alle pagine. Ci sono momenti di azione intensa e momenti di calma emotiva, che bilanciano bene il ritmo del libro. Inoltre, la scrittura fluida e coinvolgente di Lexi Ryan rende la narrazione avvincente e coinvolgente.

Per concludere, “Destini Incrociati” è un romanzo fantasy molto valido che non delude le aspettative dei lettori del primo libro della serie. La trama ben sviluppata, la caratterizzazione dei personaggi e la scrittura coinvolgente rendono questo libro un’ottima lettura per chiunque ami i romanzi fantasy pieni di colpi di scena e intrighi.

Recensione “Gae Aulenti: riflessioni e pensieri sull’architetto geniale” di Anna Briganti

L’Architetto Geniale, al maschile, come amava definirsi, l’italiana che ha fatto il Musée d’Orsay a Parigi e che ha realizzato molte altre opere in Italia e all’estero, la leonessa, la zia, l’intellettuale, la gran signora. Gae Aulenti è una personalità poliedrica, difficile da ingabbiare in un’unica definizione. Tra le poche donne del suo tempo laureate al Politecnico di Milano (è nata nel 1927), è un esempio luminoso di come è possibile realizzarsi senza perdere mai la voglia di amare, di avere una famiglia, di esplorare, di creare, dall’architettura al design, al teatro. La sua è una storia italiana, dal sapore internazionale, che tutti dovrebbero conoscere. Nomade nel dna – è nata in provincia di Udine da padre di origini pugliesi e madre napoletano-calabrese, è cresciuta tra Veneto e Piemonte e si è trasferita a Milano a metà degli anni Settanta –, Gaetana Emilia Aulenti ha girato tutto il mondo per ristrutturarlo, costruirlo, allestirlo, renderlo più bello. In pagine appassionate, l’autrice ci fa conoscere i suoi tanti volti e lo fa attraverso il patrimonio che questa grande donna ci ha lasciato: da piazzale Cadorna e dalle Esposizioni Internazionali in Triennale nella sua Milano (città dove c’è anche una piazza intitolata a lei in tempi record) a Palazzo Grassi a Venezia, dalla Leopolda di Firenze alle Scuderie del Quirinale di Roma, dal metrò di Napoli a Palazzo Branciforte a Palermo, al Musée d’Orsay, che le è valso la Legione d’Onore. Un libro frutto di studi e ricerche sul campo, negli archivi e sui media, con interviste ai testimoni e a chi oggi porta avanti la sua eredità artistica, culturale e di «genere». Per riflettere su un concetto fondamentale: cosa significa costruire e, visti i tempi, ricostruire? Per ricominciare a sognare in grande, per essere felici e per avere una vera parità.

Il libro “Gae Aulenti” di Anna Briganti racconta la straordinaria vita e carriera di una delle più grandi architette italiane del XX secolo. Gae Aulenti, nata nel 1927, ha sfidato i pregiudizi di genere per diventare una figura di spicco nel mondo dell’architettura e del design, realizzando opere che hanno lasciato il segno in Italia e all’estero.

La biografia di Aulenti è una testimonianza di come sia possibile realizzarsi appieno, senza rinunciare ai propri sogni e passioni, nonostante le difficoltà e le avversità. Una donna che ha saputo conciliare la carriera di architetto con quella di madre e zia, senza mai perdere di vista la propria curiosità intellettuale e la voglia di esplorare nuovi territori creativi.

Il libro di Briganti è un’immersione nel mondo di Gae Aulenti, una figura poliedrica e affascinante che ha saputo portare la propria visione innovativa e audace in ogni progetto che ha affrontato. Grazie alla sua scrittura coinvolgente e accurata, Briganti ci guida attraverso la vita di questa donna straordinaria, facendoci scoprire il suo talento e la sua determinazione.

Per gli appassionati di architettura, design e cultura italiana, “Gae Aulenti” è un libro imperdibile che offre un’ampia panoramica sulla vita e l’opera di una delle grandi personalità del nostro tempo. E voi, avete mai visitato uno dei progetti di Gae Aulenti? Qual è quello che vi ha colpito di più?

Recensione “Zelda – Shadow Girls #1” di Gea Petrini


Il mio gemello è morto. Non ho altra scelta, devo tornare in Canada e affrontare il passato. Una zia che odio, una migliore amica che ho abbandonato. Ma a Shadeville, la cittadina sul lago dove sono cresciuta, la morte di William è avvolta nel mistero. Mentre cerco la verità incontro lui, Colin.
I capelli spettinati, gli occhi rubati al fondale del mare, le mani di nodi e segreti.
Posso davvero fidarmi di lui?

“Zelda” è il primo romanzo autoconclusivo della serie Shadow Girls, storie che hanno come protagoniste ragazze divise fra amore e paranormale. Si tratta infatti di un paranormal romance, che segue la storia di Zelda, una giovane ragazza che torna nella sua città natale, Shadeville, per indagare sulla misteriosa morte del fratello gemello. Zelda ha vissuto un’infanzia difficile, vittima di violenza insieme al fratello da parte di sua zia in seguito al decesso della madre e alla misteriosa fuga del padre. A 18 anni, dopo l’ennesima violenza subita, i due fratelli decidono di scappare dal Canada e trasferirsi in Norvegia, dove cercano di ricostruire una nuova vita lontano dagli orrori del passato.

Ma quando il fratello di Zelda torna nella loro città natale e poi muore in circostanze sospette, la giovane ragazza decide di indagare per scoprire la verità. Durante la sua ricerca, ritrova vecchie amicizie e ne incontra di nuove, tra cui Colin, un giovane affascinante che sembra avere qualcosa da nascondere. Con il passare del tempo, Zelda inizia a scoprire i segreti del luogo in cui vive, capendo di essere una creatura paranormale e che il luogo stesso ha risvegliato la sua essenza.

La trama del romanzo è molto avvincente e piena di colpi di scena, mantenendo costantemente il lettore sulle spine. L’autrice ha creato un universo fantastico e magico, ambientando la storia in un luogo che sembra uscito sia da una fiaba che da un racconto dell’orrore. La città in cui si svolge la storia è infatti popolata da creature paranormali, come i licantropi e prevale un clima di mistero e paura, che rendono tutto più cupo.

La caratterizzazione dei personaggi è ben curata, con protagonisti e comprimari che hanno personalità distinte e che arricchiscono la storia con le loro peculiarità. In particolare, la relazione tra Zelda e Colin è uno degli aspetti più intriganti del romanzo. Colin è un personaggio molto affascinante, ma allo stesso tempo misterioso, e la sua presenza aggiunge un’ulteriore dimensione alla trama. Inizialmente però devo ammettere di non aver sopportato molto Zelda, la trovavo molto complessa da capire ed eccessivamente testarda, anche se poi andando avanti con la lettura ne ho capito il perchè.

La scrittura è fluida e coinvolgente, riesce a tenere il ritmo serrato della narrazione fino alla fine. L’autrice ha saputo bilanciare abilmente la parte romantica e quella paranormale, creando un’atmosfera suggestiva e coinvolgente. Inoltre, la descrizione degli ambienti e delle atmosfere è molto dettagliata, permettendo al lettore di immergersi completamente nella storia. La storia mi ha presa davvero moltissimo ed è un romanzo perfetto per chi è alla ricerca di coinvolgimento e leggerezza, sulla stessa linea di tanti romanzo del mercato americano famosi proprio per questo connubio.

In conclusione, “Zelda” è un romanzo molto avvincente e coinvolgente, con una trama originale e personaggi ben caratterizzati. Se ami i paranormal romance, questo libro non ti deluderà! Fa da pilota per i prossimi romanzo della serie, che si presentano davvero molto intriganti e che non vedo l’ora di avere fra le mani. Intanto spero di lanciarmi preso in “Obscurity”, altro libro dell’autrice e primo di una trilogia, che già possiedo e sono molto curiosa di iniziare!

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Recensione “Promesse vane” di Lexi Ryan| Mondadori

Potrei godermi l’oscurità, ma non sprecherò il mio tempo. Queste ore appartengono a spie e ladri. Appartengono a me.

Se c’è una certezza nella vita di Brie è che odia i Fae con tutta se stessa e che preferirebbe morire di fame per strada piuttosto che avere a che fare con loro.

Quando però la sorella Jas viene venduta come schiava a Mordeus, il sadico re Fae di Unseelie, per ripagare un debito, non può che rivedere la sua posizione. Per riportarla a casa, infatti, è costretta a stringere un patto proprio con il sovrano delle ombre: dovrà introdursi nella corte nemica, la corte del Sole, e, una volta dentro, rubare tre oggetti magici che un tempo gli erano appartenuti.

Accedere al palazzo dorato è un’impresa tutt’altro che semplice, però, tanto che l’unica possibilità per riuscirci sembra essere spacciarsi per una delle pretendenti del principe Ronan, erede al trono.

Determinata a portare a termine la sua missione senza farsi distrarre dal cuore, decide infine di accettare l’aiuto di una banda di disperati, di cui ignora però le vere intenzioni. A mano a mano che la conoscenza con il loro capo Finn si approfondisce, Brie si ritrova a combattere con se stessa per resistere al suo fascino seduttivo. In bilico tra due corti ugualmente pericolose, Brie sarà costretta a decidere di chi fidarsi e a chi offrire la propria lealtà. E quindi il proprio cuore.


Promesse Vane” è il primo romanzo di una dulogia fantasy di Lexi Ryan, seguito dal secondo volume “Destini incrociati“. Entrambi sono arrivati in Italia nel 2023 grazie a Mondadori e fanno parte della collana Fantastica.

Abrielle, o semplicemente “Brie“, è il primo personaggio che troviamo in questo libro. In seguito alla scomparsa di sua madre si è ritrovata a dover stringere un patto con sua zia, che terrà al “sicuro” lei e sua sorella in cambio di servigi domestici e pagamenti mensili davvero troppo alti per le due ragazzine.

Anche se Brie delle volte si ritrova a dover rubare per ripagare il debito, da anni la cosa si porta avanti e la sua speranza è quella di ripagare completamente l’accordo stretto, così da poter garantire la libertà sia a sé stessa che a sua sorella.

Nonostante gli ultimi tempi duri, c’è il giovane apprendista mago Sebastian a migliorare un po’ le sue giornate.
Però, in seguito ad un mancato pagamento, la malvagia zia rapisce sua sorella Jas e la vende ai Fae.
Da questo punto in poi, Brie farà di tutto pur di liberare sua sorella e di riaverla con sé e così, all’ultimo secondo e inseguita dai vigilanti che l’hanno intercettata durante una rapina, vola alla corte dei Fae in cui si terrà un gran ballo in cui il principe del Regno sceglierà la sua prossima sposa umana.

Fin dai primi capitoli mi è stato super evidente che si trattasse di un retelling della storia di Cenerentola: una ragazza ridotta in schiavitù, le cugine cattive, la zia-matrigna malvagia e un ballo fatato per rimettere a posto le cose. Peccato che molto più spesso di quanto mi aspettassi la storia fosse davvero più triste dell’originale.

Arrivata alla Corte dei Fae la protagonista incontra da subito un personaggio alquanto bizzarro, istantaneamente identificato come fata madrina, che l’aiuterà durante tutto il romanzo.

In seguito l’incontro con un Re Oscuro, che detiene sua sorella, porterà la protagonista a stringere un patto con lui: rubare degli oggetti dal palazzo della Regina in cambio della libertà di Jas.

Penso che l’autrice sia riuscita a mettere su proprio una bella trama, e infatti subito dopo comparirà un personaggio già molto conosciuto da Brie, diverso da come lo conosceva ma che potrebbe aiutarla a sistemare le cose.

Ho apprezzato molto il richiamo alla storia di Cenerentola, anche se man mano il filo di questa narrazione si perde la storia prende, giustamente, la sua strada.

Per me si è trattata di una lettura non priva di colpi di scena e, anche se alcune cose me le aspettavo, sono rimasta sorpresa dall’evoluzione di alcuni eventi.

Purtroppo però ho notato che la protagonista rispetto ai primi capitoli perde un po’ di carattere, e risulta meno forte e caparbia dell’inizio rispetto alla fine.


Ho letto questo romanzo in pochi giorni, dopo essermi ripresa dagli esami, e posso dire che come lettura non mi ha stancata affatto!

Il finale è stato un po’ tragico, con degli eventi che purtroppo mi aspettavo ma a cui l’autrice ha saputo rendere onore con la sua penna. Ora non resta che andare avanti con il secondo libro per scoprire come si concluderà la storia di Brie!

Piccolissima nota doverosa sull’edizione italiana: purtroppo i verbi non sono il forte di questa traduzione. Posso comprendere che anche i traduttori e i correttori siano umani e qualche errore ci può anche stare, ma quando sono così tanti si tratta proprio di noncuranza. Se non sopportate i congiuntivi sbagliati vi sconsiglio questa edizione come la peste, che insieme a dei termini volutamente lasciati in inglese (tipo “privacy”, che per me poteva benissimo essere sostituito con altro visto il contesto) spezzano un po’ la continuità della lettura e la magia che si crea nel momento.

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Recensione “Dark Rise” di C.S. Pacat | Oscar Fabula | Oscar Vault

“La stella luminosa continua a brillare nonostante l’avanzare delle Tenebre. Però devi sbrigarti o ti troveranno, e allora l’oscurità ci divorerà tutti.”

Dark Rise



Londra, 1821.

Il mondo antico è scomparso insieme alla sua magia. Gli eroi sono morti, i castelli giacciono in rovina, e l’epica battaglia tra la Luce e l’Oscurità è caduta nell’oblio.

Solo l’Ordine dei Custodi ne tramanda la memoria e vigila, secolo dopo secolo, per preservare l’umanità dal ritorno del Re Nero. Will, un ragazzo in fuga dagli uomini che gli hanno ucciso la madre, viene rintracciato da un vecchio servitore che, prima di morire, lo indirizza dai Custodi.

È così che Will si trova catapultato in un mondo di leggende e magia, e scopre di avere un ruolo fondamentale nella lotta contro le Tenebre sempre più vicine. In una Londra minacciata dal ritorno del Re Nero, gli eroi e gli antieroi di una guerra a lungo dimenticata iniziano a pianificare le proprie strategie.

E mentre i giovani discendenti delle due parti assumono i ruoli a cui sono destinati, si risvegliano antichi conflitti, vecchi amori e si forgiano nuove alleanze. In questo scenario, Will si schiererà al fianco degli ultimi eroi della Luce per impedire che ciò che ha distrutto il loro mondo torni per annientare anche il suo.

Dark Rise” é un romanzo fantasy storico dell’autrice C.S. Pacat, uscito in Italia il 14 febbraio 2023 per la collana Oscar Fabula di Oscar Vault.

Della stessa autrice ho già iniziato, ma purtroppo non ancora concluso, “Il Principe Prigioniero”. Quest’altro titolo invece è stato pubblicato in Italia da Triskell Edizioni e, seppur di genere differente, ho notato un po’ di somiglianza fra i due!

Già dall’inizio mi sono accorta che la struttura dell’incipit è molto simile, ma è bene ricordare che mentre “Il Principe Prigioniero” è un romance povero di fantasy, in questo caso l’autrice ci regala un vero e proprio fantasy con una leggerissima tinta di rosa.

I primi capitoli ci presentano un quadro un po’ oscuro e non ben definito: uno dei protagonisti principali, Will, viene prima catturato e poi richiuso.
Dall’altro punto della narrazione invece, Violet sta per assistere ad una sorta di cerimonia di premiazione per il suo fratellastro Tom. Già da queste prime pagine di presentazione emergono i suoi dubbi e le sue insicurezze, e l’autrice ci dà la possibilità di vedere oltre alla maschera che Violet porta.

Infatti, per quanto possa vestirsi da uomo e con vestiti preziosi, resterà sempre una donna e, come se non bastasse, la figlia illegittima di un importante commerciante che l’ha portata con sé dall’India.
La scelta del padre di non abbandonarla è stata nobile, non trovate?

Nel momento di maggior enfasi della celebrazione, la nave dove la cerimonia si sta svolgendo viene attaccata da cavalieri vestiti di un bianco sgargiante e dopo un lungo scontro, la nave inizia a soccombere nelle acque del Tamigi.

Ed è proprio in questo momento di tensione che Will e Violet si incontrano nella stiva della nave.
Dopo che la protagonista verrà a sapere che in realtà la famiglia con cui ha vissuto la vede solo come una preda sacrificale, inizia la fuga e i momenti bui sono appena iniziati per i entrambi.

Comincia così una fuga precipitosa, perché si sa, il bianco è sempre messo in pericolo dal nero.

Ed è qui che entra in scena un personaggio molto importante: Simon.


Anche se a Londra è famoso per essere un ricchissimo commerciante, in realtà è un personaggio oscuro e dedito all’occulto. Manda infatti le sue migliori risorse, fra cui anche Tom, in giro per il mondo a raccogliere artefatti antichi appartenenti al Re Nero, una sorta di demone che è più che intenzionato a risvegliare.

“L’aveva portata con sé per ucciderla. L’aveva cresciuta per ucciderla. Il suo affetto, il suo interesse non erano stati altro che bugie.”

Dark Rise



Forse una delle cose che ho apprezzato di più è proprio il personaggio di Violet. Anche se si trova effettivamente in quella che è la sua famiglia, da quando è arrivata a Londra è continuamente disprezzata dalla sua matrigna, che non vuole riconoscerla e la vede come una disgrazia o qualcosa da nascondere.

In più l’ambiente londinese di quel periodo era di fatto molto razzista, e quindi una protagonista per metà inglese e per metà indiana non poteva essere facilmente apprezzata o, almeno, accettata.
Però a far parte della famiglia di Violet ci sono sempre stati suo padre e suo fratello, ma prima di quanto avrebbe immaginato lei scoprirà che per loro non è altro che carne da macello, un agnello sacrificale quasi pronto per fare il suo lavoro, ciò per cui è stata creata e portata a Londra. Si ritroverà quindi sola, a dover partire da zero con una vita da ricostruire e soprattutto, cercando di non essere catturata dalla sua stessa famiglia.

Tramite questo personaggio penso che l’autrice sia riuscita a trasmettere un senso di paura e di smarrimento davvero forte, e ho provato molta più empatia con lei rispetto ad altri personaggi, che al confronto mi sono sembrati molto più freddi. Di sicuro su questo punto l’autrice avrebbe potuto fare qualche aggiustamento o almeno bilanciare un po’ le storie e le emozioni dei personaggi.

La lettura per me è stata super scorrevole e soprattutto molto coinvolgente. Ho trovato questo libro addirittura più leggero di “Il Principe Prigioniero” e proprio non riuscivo a staccarmi dalle pagine, tanto che poi volte ne ho lette almeno 100 insieme.

Dopo lo stress del periodo degli esami avevo proprio bisogno di una lettura simile, leggera ma carica di tensione e adrenalina, e devo proprio dire che l’autrice ha soddisfatto le mie aspettative su questo punto di vista!

“Ma anche nella notte più buia brilla una stella.”

Dark Rise


Inoltre si tratta del primo romanzo di una trilogia, quindi non un autoconclusivo, e la storia resta più che aperta! Ci sono tantissimi punti lasciati in sospeso e sono davvero curiosissima di sapere come andrà avanti.

È molto probabile che io decida di recuperare tutti i libri in lingua originale appena ce ne sarà la possibilità, sia perché sono troppo curiosa e sia perché ho bisogno di averli nella mia libreria!

Trattandosi del primo libro, come è giusto che sia, la storia è molto introduttiva e getta le basi per gli avvenimenti seguenti, che si prospettano davvero molto carchi e interessanti. Non per questo però la storia è meno interessante, anzi!
Mi resta solo da sperare che il secondo libro arrivi presto e soprattutto che l’autrice non decida un cambio rotta sulla storia, perché così com’è iniziata mi è piaciuta davvero molto.

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