Interista a J.M. Rivers | “La pietra di crono” | NUOVA USCITA

J.M. Rivers, classe 1990, nasce a Roma e scappa nella campagna laziale per realizzare i suoi sogni. Ogni giorno, armato di tastiera wireless, scrive storie ambientate in mondi immaginari. Per lui il Fantasy deve avere due obiettivi: fornire un rifugio dal quotidiano e stimolare profonde riflessioni.

Qual è stata la fonte d’ispirazione principale per il tuo libro mitologico? Ci sono miti o leggende specifiche che hanno influenzato la tua scrittura?

Ciao Sabrina,

Ci sono riferimenti a molti miti greci nel mio romanzo, ma quello che in assoluto ha dato il via all’intera vicenda è il mito di Crono, ovviamente. Questo titano spietato che mangiava i suoi figli appena nati per non perdere il suo trono e il suo dominio sul mondo. 

La stesura di un libro è un’attività davvero lunga e complessa, ti va di parlarci come ha iniziato a scrivere questa storia e soprattutto di quando hai capito che era qualcosa di più? 

L’idea della Pietra di Crono è nata più di dieci anni fa, quando durante un trasloco, mi sono messo a sfogliare un vecchio libro di scuola sui miti e leggende greche. Mi soffermai sul mito che ti ho appena accennato, in quel punto della storia dove Rea, moglie del titano, avvolge una coperta intorno a una pietra e la consegna al marito, al posto dell’ultimo figlio nato, Zeus. L’idea di questa pietra si è insinuata nella mia testa e, visto che Crono rappresenta il Tempo, mi piaceva l’idea che questa pietra assumesse dei poteri legati a questo tema. Per molto tempo mi sono documentato, ho studiato per poter scrivere una storia degna di essere letta, senza mai scrivere nemmeno una riga. Avevo bisogno di far “decantare” la storia nella mia testa e non sprecare un’idea che, secondo me, poteva essere apprezzata da un eventuale pubblico.

Ho capito che poteva essere qualcosa di più quando, mentre elaboravo come doveva andare avanti la vicenda, mi sentivo appagato come se stessi guardando una serie su Netflix. Una cosa stranissima. Da lì ho capito che dovevo mettermi a scrivere.

Nel tuo libro hai introdotto diversi tropi particolari e affascinanti. Puoi condividere con noi quello che ti è piaciuto di più e spiegarci come lo hai sviluppato all’interno della trama?

Tra i vari tropi presenti nella storia, indubbiamente amo l’idea dell’artefatto magico, quello che poi dà il titolo al libro. Mi affascina molto l’idea di un oggetto in grado di manipolare il tempo. Un concetto che mi ha sempre rapito quello del tempo e che trovo anche molto attuale, è forse la cosa che più desideriamo al mondo oggigiorno, forse più dei soldi e dell’amore. 

Come l’ho sviluppato all’interno della trama? In realtà è proprio la trama che si è sviluppata attorno alla Pietra, tutta l’architettura della vicenda e del sistema magico. Senza, non esisterebbe il romanzo stesso.

L’editoria self-publishing può essere una sfida, e tutt’oggi è un percorso che fa paura a molti a causa della sua complessità e anche delle tante discriminazioni. Come hai capito che era la strada giusta per la tua storia? Quali consigli daresti agli altri autori che vorrebbero intraprenderla?

Di base sono una persona ansiosa ma amo le sfide, essere indipendente, mi piace l’idea del self made man. Quindi mi è venuto quasi naturale scegliere quella strada. Mi piace decidere il titolo dell’opera, come deve essere fatta la copertina, avere potere sul mio stile di scrittura ecc. 

Non voglio essere ipocrita, tutti coloro che scrivono sognano di essere pubblicati da una casa editrice, tutti sognano di vedere uno scaffale pieno dei loro libri. Ma molte CE non rischiano di pubblicare il primo volume di una trilogia di un esordiente, non vorrei mai lasciare qualcosa di incompiuto. E non volevo che un mio manoscritto finisse nei meandri di una casa editrice, perso chissà dove e aspettare in eterno un responso che, forse, non sarebbe mai arrivato. Per ora va bene così, mi diverto molto, domani chissà…

Consigli a chi vorrebbe intraprendere questa strada?

Non fare nulla da soli. Affidarsi a un bravo/a editor e a un bravo/a grafico/a. Non affidarsi alla divina provvidenza riguardo alle vendite ma di pensare a strategie promozionali di marketing come vale per tutto. Un libro è un prodotto culturale ma è pur sempre un prodotto e se vuoi che qualcuno lo legga bisogna far girare la voce in qualche modo. Pensarsi a scrittori/imprenditori ma mai senza prendersi troppo troppo sul serio. Divertirsi e dedicare tempo e risorse economiche. E infine, non pensare ai pregiudizi. Ci sarà sempre qualcuno che parlerà male di qualcun altro. 

La mitologia è un tema affascinante e ricco di storia. Come hai affrontato la ricerca e la rappresentazione accurata delle figure mitologiche nel tuo libro?

La mitologia mi ha sempre accompagnato nelle letture fin da bambino. Durante la stesura ho letto libri sul tema e mi sono documentato su internet per trovare dettagli che magari mi erano sfuggiti. Un libro che mi sento di consigliare per essere molto dettagliato ma allo stesso tempo scorrevole e leggero è quello di Stephen Fry, Mythos. L’autore oltre a scrivere libri è anche un attore e doppiatore, famoso per aver interpretato Oscar Wilde e aver preso parte a V per Vendetta. E qui torna anche il tema della Distopia xD 

Nel panorama letterario italiano, ci sono autori o opere che ti hanno influenzato particolarmente nella scrittura del tuo libro?

No, non mi vengono in mente autori italiani che mi hanno ispirato particolarmente nella scrittura del libro.

Anche questo articolo si conclude qui, prima di lasciarti andare ti ricordo che infondo alla pagina troverai una casella dedicata alla newsletter, iscriviti per non perdere i prossimi contenuti !

Lascia un commento