Intervista all’autrice Sonya Falcon e segnalazione del suo nuovo romanzo “The Demon Diary”

Hai idea di che maledizione sia nascere mezzo demone in un mondo perfetto?
Arkel lo sa. La fame insaziabile di carne, il desiderio di uccidere chi lo ferisce, le sue molteplici ossessioni, sono solo alcuni degli impulsi comuni tra i suoi simili.
Per questo motivo ha deciso di fare un viaggio nella sfavillante megalopoli, New Atlantis; spera di ottenere qualcosa che potrebbe placare le sue pene. Forse così riuscirà a vivere senza la paura di ferire la persona che ama in segreto e che non potrà mai avere.
Ma le cose, per chi possiede un temperamento demoniaco e si muove in una realtà solo all’apparenza ideale, non sono così semplici…

↓Alla scoperta dei protagonisti↓

Raccontami un po’ chi sei!

Sono una sognatrice che ha avuto la fortuna di fare tante esperienze ‘insolite’ da molto giovane.
Per il resto mi sono laureata in Fashion Designer, nella moda ho lavorato in ogni mansione immaginabile. Quando sono emigrata in Nuova Zelanda a 24 anni, ho aperto (insieme al mio compagno) un ristorante italiano. Attività che è andata avanti per tre anni con un successo che non mi sarei mai aspettata, ma era durissima e mi resi conto che quello non era il mio percorso di vita. Stavo sacrificando la mia creatività per qualcosa che non nutriva la mia anima. Allora vendemmo tutto e partimmo per un avventura nel sud della Nuova Zelanda dove mi presi un anno sabatico (indimenticabile) per ultimare la mia saga e buttare giù le basi per The Demon Diary. Finita la ‘pacchia’ decidemmo di tornare nel nord della Nuova Zelanda, dove tornai a lavorare nella moda. Ma mi resi conto che non faceva per me, allora mi misi a studiare programmazione applicata al Design. Bingo. Finalmente qualcosa che risuonava con le mie corde. Esplosa la pandemia, decidemmo di tornare in Italia dove attualmente lavoro come UX UI Designer per un agenzia di Digital Marketing.

Come ti sei appassionata al mondo della letteratura?

Diciamo che sono nata con una spiccata curiosità, quella cosa che a parer mio, è il carburante che poi ti induce a creare le tue di storie. Però se vogliamo parlare di percorso ‘classico’ all’età di 6 anni ho inizato a leggere libroni di favole magnificamente illustrate, che il mio nonno mi regalava per la Befana. Da lì è nata la scintilla, poi si è sviluppata con i manga e i racconti horror Piccoli Brividi ma l’amore vero e proprio, è nato con la Storia Infinita e a seguire la saga di Harry Potter.

Come hai iniziato a scrivere?

L’arte è sempre stata parte di me fin da quando ero bambina, il mio primo disegno, fu un cavalluccio marino con in testa una bombetta, lo disegnai a 3 anni mentre la mia prima favola intitolata ‘L’uovo perduto’ era la storia di un ovetto di acquila che cade dal nido e grazie all’intervento di varie figure alla fine torna intatto e si schiude dicendo alla mamma, che lo guarda scettica per via delle sue prime parole strambe che sono: “Mamma ho vissuto un avventura meravigliosa!”
Lo scrissi a nove anni per un compito in classe. Lo ricordo bene perchè fu il voto più alto che presi in vita mia a italiano.

Da dove nasce l’ispirazione per la tua storia?

The Demon Diary in realtà non sarebbe dovuto nascere. Era la scheda tecnica del personaggio principale che stavo sviluppando per la mia saga, ma alla fine l’ho riempita talmente tanto che mi resi conto di aver creato lo scheletro di una vera e propria storia. Allora lo inizia a scrivere parallelamente all’ultima riscrittura del primo libro della mia saga. The Demon Diary si focalizza sui pensieri, le paure, la vita di Arkel, un diciannovenne affetto da un grave handicap mal visto dalla società di questo futuro utopico che ho creato nella nostra terra. C’è tanto dispostismo nel mainstream internazionale allora ho pensato, ma se per una cavolo di volta nel nostro futuro le cose andassero per il verso giusto?

Come ti sei organizzata per la fase di scrittura?

Nel caso di The Demon Diary non mi sono organizzata molto perchè è nato in modo spontaneo. Quasi inaspettato. Ho iniziato a scriverlo quattro anni fa nel sud della Nuova Zelanda per poi riprenderlo solo un anno e mezzo fa quando sono tornata in Italia. Nella prima parte ho buttato giù l’dea per aver chiaro l’inizio, lo svolgimento, la fine. Poi ho iniziato a delineare i capitoli, svilupparli e infine limare il tutto. E’ stato un lavoro lungo ma alla fine estremanete appagante.

Hai già qualche nuovo progetto in cantiere per il futuro?

Certo! C’è già un prossimo libro in uscita che sarebbe il primo volume della mia saga intitolata Evil Essence dove troverete sempre Arkel a fare da protagonista, nonchè altri personaggi stravaganti! Nella saga Evil Essence diventa tutto più Dark-Fantasy e Paranormnal rispetto a The Demon Diary.
In più ho in mente due storie che sviano da questo genere Ibrido: una è la mia storia molto romanzata sul viaggio in Nuova Zelanda e l’altra, è un romance storico lgbtq ambientato in Baviera, in un luogo letteralmente da ‘favola’. Uno dei miei posti preferiti al mondo dopo Port Chalmers a Dunedin (NZ).

2 pensieri su “Intervista all’autrice Sonya Falcon e segnalazione del suo nuovo romanzo “The Demon Diary”

  1. enricamasino

    Bellissima intervista! Le domande sono molto azzeccate e le risposte super interessanti. Non conoscevo questo libro ma è sempre bello scoprire autrici e autori emergenti quindi grazie per questa intervista! Blog bellissimo, continua così!

    "Mi piace"

  2. Pingback: Recensione “The Demon Diary” di S.C. Falcon | YouCanPrint – Lunatica's Books

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